tag:blogger.com,1999:blog-79632530125006766762024-03-13T14:55:25.371+01:00L'Avvenire dei lavoratoriCulturaUnknownnoreply@blogger.comBlogger367125tag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-21307828931490193702019-05-16T18:47:00.001+02:002019-05-16T18:47:34.748+02:00Quarant’anni fa la prima elezione diretta del Parlamento europeo<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:red">FONDAZIONE NENNI </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"><a href="http://fondazionenenni.wordpress.com/">http://fondazionenenni.wordpress.com/</a></span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Tra pochi giorni ricorre il quarantennale dalle prime elezioni a suffragio universale diretto e si voterà per il rinnovo del Parlamento europeo: è anche l'occasione per interrogarsi sui progressi che il Parlamento europeo ha compiuto e sulle sfide che lo attendono nell'immediato futuro.</span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">di Antonio Tedesco </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Sebbene le elezioni europee siano un appuntamento importante, finora sono stati sempre meno i cittadini europei ad avere esercitato il diritto fondamentale al voto. La scarsa conoscenza dei temi europei è molto probabilmente una delle cause della disaffezione dei cittadini nei confronti dell'Ue, della crescita di consenso delle forze "euroscettiche" e del conseguente astensionismo.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Dalla prima elezione diretta nel 1979 ad oggi, il peso del Parlamento europeo è notevolmente cresciuto: la sua azione plasma la legislazione europea che influisce su moltissimi aspetti del vivere quotidiano. Votare alle elezioni europee significa, dunque, scegliere chi influenzerà l'avvenire di quasi 400 milioni di cittadini europei per i prossimi 5 anni. Quello di avere un parlamento elettivo è stato un processo lungo, tortuoso e pieno di ostacoli ma un progetto politico ambizioso condiviso da migliaia di federalisti europei. Vediamo le principali tappe, partendo dalla Resistenza e da uno dei suoi protagonisti: Eugenio Colorni. Intellettuale socialista, coautore del Manifesto di Ventotene, ucciso dai fascisti della banda Kock pochi giorni prima della Liberazione di Roma, Colorni intervenendo all'esecutivo del rifondato partito socialista italiano (che assunse la denominazione di PSIUP) nell'agosto del 1943, sostenne che: "l'unica premessa per rendere impossibile che ogni conquista politica, economica e sociale venga travolta da una nuova guerra imperialista, è la formazione di un'unica Federazione Europea con istituzioni rappresentative alle quali i cittadini eleggono i loro rappresentanti direttamente e non per il tramite dei vari stati". Questa sfida venne raccolta dal Movimento federalista italiano guidato da Spinelli. Dopo la seconda guerra mondiale sulla base dell'intuizione di Monnet, il Ministro degli esteri francese Robert Schuman, il 9 maggio del 1950, varò un piano pensato per pacificare i rapporti tra Francia e Germania, che si erano storicamente contese il Bacino della Ruhr, zona mineraria di confine con l'obiettivo di raggiungere alla gestione comune delle risorse strategiche di carbone e acciaio, attraverso la fissazione di prezzi e quantitativi di produzione. Oltre a Germania e Francia, anche Italia, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi firmarono il Trattato di Parigi che nel 1951 dava vita alla CECA, la Comunità Europea del carbone e dell'acciaio, accettando di delegare la propria sovranità.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> La Comunità era composta da una serie di istituzioni, tra cui l'Alta Autorità (l'antenata della Commissione Europea), collegio di nove membri nominati dagli Stati e totalmente indipendenti durante il loro mandato di sei anni) e il Consiglio, composto dai rappresentanti dei governi nazionali, incaricato di armonizzare l'azione dell'Alta Autorità con quella degli Stati membri.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> In questo quadro istituzionale, in cui le decisioni da prendere avrebbero avuto essenzialmente carattere tecnico, non sembrava necessario prevedere un organo propriamente politico come un'assemblea parlamentare.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Al contrario, i federalisti europei, richiamandosi al Manifesto di Ventotene rivendicavano la necessità di creare in Europa un forte Stato sovranazionale, con la creazione di un'assemblea legislativa. Sotto la spinta dei federalisti anche la CECA venne dotata di un'"Assemblea comune": seppure con poteri esclusivamente consultivi e senza alcuna possibilità di iniziativa legislativa e i 78 membri dell'Assemblea erano nominati dai rispettivi parlamenti nazionali.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Nel 1957 avvenne la svolta con il Trattato di Roma che istituiva la CEE (Comunità Economica Europea) che conferì all'Assemblea il compito di elaborare progetti "intesi a permettere l'elezione a suffragio universale diretto". Un passo avanti fu fatto nel 1962 con il cambiamento della denominazione, da "Assemblea comune" in "Parlamento europeo". A causa della riluttanza di alcuni Stati il percorso subì una frenata. Solo nel 1974, al Vertice di Parigi, si stabilì di indire le elezioni a suffragio universale del Parlamento europeo.</span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Dopo il ventennale cammino per l'approvazione del suffragio universale, le prime elezioni europee vennero fissate per il giugno del 1979. L'Italia scelse di votare il 10 giugno, una settimana dopo le elezioni politiche. Gli italiani accorsero in massa a votare. Il risultato elettorale alle europee non si discostò molto da quello delle politiche. Guadagnò qualcosa il PSI che si era orientato su posizioni molto europeiste. Tutti i partiti italiani misero in campo i loro "pezzi da novanta" e fa un certo effetto leggere i nomi di alcuni dei politici eletti. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> La DC elesse, per citarne alcuni, Emilio Colombo, Luigi Macario, Flaminio Piccoli, Mariano Rumor, Benigno Zaccagnini. I comunisti, tra gli altri, Giorgio Amendola, Enrico Berlinguer, Nilde Iotti, Giancarlo Pajetta, Altiero Spinelli (come indipendente di sinistra).</span><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> I socialisti portarono in Europa Gaetano Arfé, Bettino Craxi, Giorgio Strehler, Mario Didò, Mauro Ferri, Carlo Ripa di Meana, Giorgio Ruffolo, Mario Zagari, e il leader della "Primavera di Praga" Jiri Pelikan. Furono eletti i liberali Susanna Agnelli e Sergio Pininfarina, i radicali Emma Bonino, Marco Pannella e Leonardo Sciascia. Riuscirono ad essere eletti anche Mario Capanna (Democrazia Proletaria) e Luciana Castellina, del Partito di Unità Proletaria per il Comunismo.</span><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-66293979860438130092019-05-16T18:40:00.001+02:002019-05-16T18:40:57.903+02:00Conferenza all’Archivio <div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">S</span></b><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">osteniamo </span></b><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">Radio Radicale!</span></b><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/"><span lang="IT-CH" style="color:#C11919">https://www.radioradicale.it/</span></a></span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Gli archivi di Radio Radicale: sonori ed audiovisivi del Parlamento, </span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">delle Istituzioni, dei partiti e dei movimenti politici.</span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/scheda/573246/gli-archivi-di-radio-radicale-gli-archivi-sonori-ed-audiovisivi-del-parlamento-delle"><b><span lang="IT-CH">Vai all'audiovideo della conferenza</span></b></a></span><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Con <b>Andrea Maori</b> (archivista, ricercatore, collaboratore dell'Archivio di Radio Radicale) e <b>Guido Mesiti </b>(responsabile dell'Archivio di Radio Radicale). </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Registrazione video de</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">lla conferenza </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">"Gli archivi di Radio Radicale. Gli archivi sonori ed audiovisivi del Parlamento, delle Istituzioni, dei partiti e dei movimenti politici", registrato a Roma p</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">resso l'Archivio Centrale dello Stato </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">mercoledì 8 maggio 2019.</span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">L'evento è stato organizzato da Archivio Centrale dello Stato nell'ambito del Corso di Alta Formazione in Archivistica contemporanea.</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="EN-US" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="EN-US" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-10450703868870205412019-04-18T17:22:00.001+02:002019-04-18T17:22:22.136+02:00CENTOVENTICINQUE ANNI TRA EMIGRAZIONE E LETTERATURA<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">CULTURA - <i>Un incontro conviviale</i></span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">A margine delle manifestazioni in occasione del 125.mo dalla fondazione dell’Istituto di Filologia Romanza si è tenuto al Coopi di Zurigo un incontro conviviale al quale hanno preso parte numerosi docenti e dottorandi insieme alla presidente dell’Istituto, prof. Tatiana Crivelli Speciale. Di seguito riportiamo ampi stralci del discorso di saluto pronunciato dal direttore dell’ADL, Andrea Ermano.</span></i></b><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">È per me un onore e un piacere oggi, a nome dell’Editrice L’Avvenire dei Lavoratori (ADL), che ha storicamente sede al Coopi, potervi accogliere a questo incontro conviviale nel corso delle manifestazioni per il 125.mo dalla fondazione del <i>Romanisches Seminar der Universitaet Zuerich</i>, che è per altro coetaneo della nostra organizzazione, nata anch’essa a Zurigo, in un piccolo teatro del Niederdorf, nel 1894. </span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Non sono pochi gli scrittori e i poeti italiani che hanno frequentato le nostre strutture in varie fasi di una lunga storia. In tempi più recenti ricordo la conferenza tenuta tra questi stessi tavoli da Gianni Celati, come pure i passaggi “cooperativi” di Dacia Maraini, Fleur Jaeggy e Laura Parriani come pure di molte/i altre/i scrittrici e scrittori. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Anche in senso inverso non pochi giovani e meno giovani esponenti dell’emigrazione italiana in Svizzera hanno frequentato le aule del <i>Romanisches Seminar</i>. Tra essi permettetemi di ricordare Leo Zanier, fondatore di una tra le maggiori realtà scolastiche di questo Paese qual è l’ECAP, nonché scrittore, poeta e collaboratore dell'ADL: per molti anni, fino alla sua scomparsa, ci s’incontrava regolarmente, al Coopi o all’Università in occasione di qualche conferenza. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Mi viene spesso in mente quel che Leo diceva rispetto a certi professionisti dell'ostilità verso i migranti. I quali migranti, agli occhi dei cultori della xenofobia meglio sarebbe se mai arrivassero. Qualora siano invece ormai approdati a noi, debbono risultare sempre "arrivati ieri". Perciò, se non è già l'ora di rispedirli a casa, essi debbono assoggettarsi in eterno alle usanze del luogo. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Ma – domandava Zanier – chi mai l'ha fatto, questo <i>luogo?!</i> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> E agli <i>immemori</i>, m’istruiva, bisogna indicare una lunga strada. E poi aggiungere, quasi sopra pensiero: <i>Ecco, l'hanno fatta gli emigranti</i>. Oppure mostrargli un ponte e vantare: <i> Vedi, questo l'hanno costruito anche i “cìnkali” italiani.</i> Oppure ancora, con ampio gesto della mano, ostentare una schiera di edifici ed esclamare: <i>Guardali bene: edificati da quelli "arrivati ieri"</i>…</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> E allora lasciateci dire, che è merito non del tutto trascurabile di questi migranti ultimi arrivati se, durante l’epoca dei totalitarismi, negli anni Trenta, un lembo di libertà di stampa ebbe a sopravvivere anche nella lingua di Dante, il quale fu per altro anch’egli migrante – <i>Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui, e come è duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale</i> (Per. XVII, 58sgg.). </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Un esempio tra tutti di libertà: L'<i>Avanti!</i> parigino, che veniva stampato qui in Svizzera, anzi proprio nel <i>Kreis 4</i>, in questo quartiere, a pochi passi da qui. E che aveva sede alla Militaerstrasse 36, dov'era il Coopi fino a cinquant'anni or sono. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> L'<i>Avanti!</i> parigino recava come sottotitolo di testata la dicitura "L'Avvenire del lavoratore", che in realtà ne era la denominazione ufficiale, in quanto pubblicazione autorizzata nella Confederazione Elvetica, grazie per altro al muratore analfabeta Pietro Bianchi che fungeva da direttore-prestanome e che meriterebbe una trattazione a sé. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> L'<i>Avanti!</i> parigino rappresentò senza dubbio un nobile capitolo di giornalismo: e basti pensare alle inchieste sull'assassinio di Matteotti, alla denuncia del colonialismo in Africa, ai <i>reportage</i> dalla Guerra di Spagna. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Ma nel giugno 1940 anche l'<i>Avanti!</i> parigino deve chiudere i battenti perché le armate hitleriane invadono la Francia. E allora tanto il "Centro estero" quanto la redazione del suo organo di stampa vengono trasferiti in questa città e posti sotto l'egida di Ignazio Silone. Il quale gode di grandissima fama internazionale grazie al romanzo <i>Fontamara</i>, di cui ha intrapreso la stesura dopo una <span style="color:black"> tremenda crisi personale per la morte in carcere del fratello Romolo, ucciso innocente, a soli 28 anni, di percosse – <i>di botte </i>– solo in quanto familiare di un alto dirigente antifascista. Alla morte del fratello </span>per qualche tempo Silone frequenta Carl Gustav Jung e possiamo ritenere che, nel contatto con il grande psicoanalista zurighese, si sia consolidata in lui una vocazione della scrittura, che è anche percorso di guarigione. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Per l'ADL, come per il Centro Estero di Zurigo – e il suo <i>pendant</i> romano, il Centro interno di Eugenio Colorni – la parola d'ordine è: "Stati Uniti d'Europa". Si tratta di un progetto di pace imperniato sul celeberrimo <i>Manifesto </i>che Colorni, insieme a Ernesto Rossi e ad Altiero Spinelli sviluppa clandestinamente nel 1941. Intendo quel "Manifesto di Ventotene" che filtra dal confino grazie a Barbara Hirschmann, grande donna e grande europeista.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Purtroppo, però, Colorni cade a Roma nell'aprile 1944 in uno scontro a fuoco con le milizie fasciste, a pochi giorni dalla liberazione della capitale. E senza l'apporto della sua forte personalità come del suo straordinario vigore intellettuale il nuovo corso europeista non avrà vita lunga. Ci restano però negli annali l’officina dell'ADL e del "Centro Estero" che da Zurigo ha avviato un importante tentativo di rinnovamento della sinistra italiana, come scrive la storica senese Ariane Landuyt.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> A Zurigo Silone non è però soltanto un'europeista o un celebre letterato, egli è anche il mentore di molti giovani intellettuali che affluiscono nella Confederazione dopo l'8 settembre 1943. Non pochi fra loro svolgeranno poi un ruolo di primo piano nella nuova Italia. Ne cito tre: i registi Giorgio Strehler e Luigi Comencini, e il poeta di ascendenza ebraica Franco Lattes Fortini. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Permettetemi di leggere alcune strofe di una lirica di Fortini, intitolata <i>Canto di deportati</i>. Appare sull'ADL settantacinque anni fa, il 15 aprile 1944. I pochi versi che ora dirò sono scritti dal giovane poeta israelita mentre i treni della Shoah stanno salendo verso i campi di sterminio nazisti, dove vengono gassate e poi bruciate nei forni crematori fino a quindicimila persone al giorno, uomini, donne, vecchi e bambini. Questo <i>Canto di deportati</i> è, direi, il primo segno d’impatto che l’Olocausto lascia sulla letteratura italiana. Ascoltate.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Vorremmo tornare e guardare, </span></i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">carezzare il trifoglio dei prati, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">gli stipiti della casa nuova, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">piangere di pietà </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">dove passò nostra madre: </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">invece saremo lontani.</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black;mso-fareast-language:IT-CH">(…) </span></i><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">E quando saremo tornati </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">l'erba pazza sarà nei cortili, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">e il fiato dei morti nell'aria. </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Le rughe sopra le mani, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">la ruggine sopra i badili: </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">e ancora saremo lontani.</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Saremo ancora lontani</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">dal viso che in sogno ci accoglie </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">qui, stanchi d'odio e d'amore. </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Ma verranno nuove le mani </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">come vengono nuove le foglie </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">ora ai nostri campi lontani.</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Ma la gemma s'aprirà,</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">e la fonte parlerà, come una volta. </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Splenderai, pietra sepolta, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">nostro antico cuore umano, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">scheggia cruda, legge nuda, </span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">all'occhio del cielo lontano.</span></i><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Prima di concludere non posso non ricordare un’altra figura di spicco nella nostra storia, Angelica Balabanoff, alla quale Andrea Camilleri dedica un racconto struggente e anche piuttosto divertente. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Fondatrice nel 1909 dell'Internazionale delle Donne, esponente della sinistra italiana, ma di casa anche nella sinistra russa, la "Dottoressa Angelica" è opinionista e redattrice di punta dell'ADL durante la prima guerra mondiale e perciò viene ferocemente attaccata dalla stampa proto-fascista italiana e dallo stesso Mussolini, con il quale aveva condiviso un lungo sodalizio giovanile. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Poi scocca a Pietroburgo la scintilla della rivoluzione. Scocca nel giorno delle donne, l'Otto Marzo 1917, e proprio per iniziativa di un gruppo di donne, operaie tessili. Angelica, acclamata come e più di Lenin, rientra da Zurigo nella Russia rivoluzionaria che grandi entusiasmi sta suscitando tra i lavoratori di tutto il mondo. Assume importantissimi incarichi di coordinamento internazionale, che manterrà per qualche anno dopo la presa del Palazzo d'Inverno, avvenuta sotto la regia di Lev Trockij nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano). </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> In seguito, però, alla sanguinosa repressione ordinata nel 1921 da Trockij per soffocare una rivolta anti-leninista e libertaria condotta dal Soviet dei marinai di Kronstadt, e in seguito all'ancor più sanguinosa scalata di Stalin al potere assoluto nell'Unione Sovietica, reputerà che la Rivoluzione russa stia perdendo la sua forza propulsiva. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">R</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">itornerà allora in Occidente, prima in Italia, poi in Svizzera, quindi in Francia e negli USA. Alla fine della seconda guerra mondiale la ritroviamo, libera nella Roma liberata in cui mezzo secolo prima si era distinta come una tra le più brillanti allieve del filosofo Antonio Labriola.</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">E giunti sin qui, vorrei proporvi un secondo accento femminile. Mi riferisco a Giulia Bondanini Schiavetti, co-fondatrice della Scuola Libera Italiana e dell’Unione Donne Italiane. </span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Nel suo libro su Giulia Bondanini Schiavetti una delle maggiori storiche del “fuoriuscitismo” italiano, Elisa Signori, scrive che esiste come una "distorsione ottica" indotta dalle fonti poliziesche, nelle quali l'antifascismo delle donne è un fenomeno "invisibile e/o marginale". E, allora, per ovviare a questa "distorsione ottica" propone due correttivi: «da un lato l'attenzione alle percezioni soggettive, grazie alle quali si riesce a forzare il confine che talvolta artificiosamente separa politica e cultura (…), scelte di valore e scelte di vita, dall'altro l'uso delle chiavi di lettura suggerite dalla storia di genere (…) che consentono di sottolineare la valenza di una pluralità di azioni di sostegno, di attitudini solidaristiche, di mansioni cospirative e strategiche, di attività pedagogiche e di mobilitazione propagandistica gestite dalle donne con originalità e consapevolezza».</span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Il tessuto della quotidianità di quei vent'anni «è annodato intorno a loro, figure di madri, mogli, figlie, collaboratrici il cui personale contributo di passione e di idee, di lavoro e di organizzazione» scrive una nuova storia. Ma non possiamo dimenticare neppure il loro tributo di sangue. E qui penso, emblematicamente, a Vittoria Nenni, la figlia di Pietro Nenni, che muore nell'estate del 1943 ad Auschwitz, dove una teca ne ricorda le ultime parole: <i> «Dite a mio padre che non ho perso coraggio mai e che non rimpiango nulla».</i></span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Per concludere, consentitemi brevissime parole su uno dei più celebri tra i romanzi italiani, e non solo italiani, scritti a Zurigo: <i>Fontamara.</i> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Fu tradotto in una ventina e più di lingue. Comportò un <i>enorme</i> danno d'immagine per il duce. E basti pensare che il Presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin Delano Roosevelt volle che proprio una copia in inglese di <i>Fontamara</i> fosse consegnata a ciascuno dei <i>marines</i> in procinto di sbarcare in Sicilia nel 1943<i>,</i> affinché potessero apprendere per quale causa essi erano stati inviati a combattere nel nostro Paese. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Del resto, come leggo nel secondo volume di “Zurigo per Silone”, curato in modo davvero eccellente da Emilio Speciale, amico indimenticato e indimenticabile, fu proprio lo stesso presidente Roosevelt a scrivere, un anno dopo lo sbarco di Sicilia, una lettera di ringraziamento agli editori svizzeri di Silone: </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">«To Dr. and Mrs. Emil Oprecht, my sincere appreciacion for their valiant work and efforts in the cause of the United Nations (…) </span></i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p align="right" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:right"><i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Very sincerely yours </span></i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p align="right" style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt;text-align:right"><i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Franklin D. Roosevelt». </span></i><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> </span><span lang="EN-US" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH">Che stile, direte voi. Certo, altri tempi… Altra Casa Bianca… E ben altra idea della Politica! C’era una volta un Presidente che ringraziava una <i>piccola</i> editrice di libri che, salvati dai roghi nazisti, avevano servito "la causa delle Nazioni Unite". </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> È sottesa qui una certa concezione della <i>res publica</i>. Qui possiamo intendere come i "trent'anni gloriosi" della democrazia occidentale – che iniziano con la fine della guerra e giungono alla seconda metà degli anni Settanta – fossero caratterizzati dall’<i>imprinting</i> di questo legame tra politica e cultura, il cui significato più profondo colloca la ricerca della legittimità nella forza della ragione. </span><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Tempi irrimediabilmente passati? </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Non saprei. Questo, permettetemi, dipende anche da voi, docenti e letterati, che formate l’intelletto e il gusto di sempre nuove generazioni.</span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";mso-fareast-language:IT-CH"> Ecco, gentili e illustri ospiti, <i>di ben lungi</i> non ho illustrato tutto quel che si potrebbe narrare circa le tante storie che proprio nel Coopi si collegano a una storia ben più ampia, svoltasi durante i 125 anni di ‘concittadinanza turicense’ tra il <i>Romanisches Seminar </i>e l’emigrazione italiana, quella che “per luogo e per voce” noi qui cerchiamo di rappresentare, non troppo indegnamente spero. </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span lang="FR-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-91148600316509240302019-04-18T16:32:00.001+02:002019-04-18T16:32:23.183+02:00La scomparsa di Massimo Bordin<div class="WordSection1"> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">Su Radio Radicale</span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/"><span lang="IT-CH" style="color:#C11919">https://www.radioradicale.it/</span></a></span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black">Era un giornalista straordinariamente competente. La sua rassegna del mattino, “Stampa e Regime”, lo aveva imposto all’opinione pubblica italiana come il decano dei commentatori politici italiani. Era la voce più nota e amata di Radio Radicale, di cui è stato Direttore dal 1991 al 2010. Massimo Bordin ha fatto di Radio Radicale un servizio pubblico di formidabile livello ed indiscutibile valore. </span></i></b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Nel dare conto della vita politica, sociale e istituzionale italiana durante oltre quarant’anni di attività, RR ha raccolto un archivio di enorme interesse storico e civile: 540 mila registrazioni disponibili a tutti gli utenti in tutto il mondo. </span></i></b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> Con misura pazzescamente liberticida il governo italiano vuole chiudere Radio Radicale. Il 21 maggio va, infatti, a concludersi la convenzione con il governo per la trasmissione delle attività istituzionali. Le parole pronunciate lunedì da Vito Crimi, sottosegretario cinquestelle all'Editoria, escludono ogni possibilità di proroga. Ascoltate l’ultimo vibrante appello di Bordin per la salvaguardia di RR.</span></i></b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""> </span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/scheda/565934/8o-congresso-italiano-del-partito-radicale-nonviolento-transnazionale-e-transpartito?f=0&p=0&s=4295&t=5665"><b><span lang="IT-CH">“Salvate Radio Radicale!”</span></b></a></span><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:red"> - </span></i></b><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif"">Il testamento politico di Bordin</span></i></b><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/riascolta?data=2019-04-17"><b><span lang="IT-CH">Ada Pagliarulo a</span></b><b><span lang="IT-CH">nnuncia</span></b><b><span lang="IT-CH">, commossa, in diretta </span></b><b><span lang="IT-CH">la scomparsa di Bordin</span></b></a></span><span lang="IT" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><a href="https://www.radioradicale.it/scheda/571809/lannuncio-della-scomparsa-di-massimo-bordin"><b><span lang="IT-CH">La dichiarazione di A</span></b><b><span lang="IT-CH">lessio Falconio, direttore di<i> Radio Radicale</i></span></b></a></span><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><i><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#0070C0"> </span></i></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">Il saluto degli amici a Massimo Bordin si terrà a Roma, </span></b><span lang="FR-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p style="margin:0cm;margin-bottom:.0001pt"><b><span lang="IT-CH" style="font-family:"Verdana","sans-serif";color:#C00000">Facoltà Valdese, via Pietro Cossa 40, alle 10:30 di venerdì 19 aprile.</span></b><span style="font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><b><span lang="IT-CH" style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif";color:black"> </span></b><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal"><span style="font-size:12.0pt;font-family:"Verdana","sans-serif""><o:p> </o:p></span></p> </div> <br clear="both"> ______________________________________________________________________<BR> This email has been scanned by the Symantec Email Security.cloud service.<BR> For more information please visit http://www.symanteccloud.com<BR> ______________________________________________________________________<BR> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-45960792875574442402019-03-03T13:43:00.001+01:002019-03-03T13:43:16.659+01:00Laura Barile legge Amelia Rosselli<div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><b class=""><span lang="IT-CH" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" class="">Dalla Fondazione Rosselli di Firenze</font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><u class=""><span lang="IT-CH" style="color: rgb(193, 25, 25);" class=""><a href="http://www.rosselli.org/" class=""><span style="color: rgb(193, 25, 25);" class=""><font face="Verdana" class="">http://www.rosselli.org/</font></span></a></span></u></div> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></p> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><b class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT-CH" class="">Il libro s'intitola "Laura Barile legge Amelia Rosselli" (nottetempo 2014). La forza della poesia di Amelia Rosselli nella lettura ravvicinata di alcuni suoi testi da parte di Laura Barile (</span><span lang="IT" style="color: rgb(51, 51, 51);" class="">premio dell'Accademia dei Lincei per le Letterature europee). </span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Si tratta di un percorso illuminante attraverso le invenzioni linguistiche, la metrica ispirata alle rivoluzioni musicali novecentesche, la folgorante profondità di visione di versi che parlano di eros e morte, lacerazioni ed entusiasmi, purezza e perdita.</font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Un'agile "guida" per introdurre lettori e studenti alla comprensione di una delle voci essenziali della poesia contemporanea. </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Amelia Rosselli (Parigi, 1930 – Roma, 1996), figlia di Carlo Rosselli e di Marion Cave, è una delle maggiori poetesse italiane del Novecento. Nel 1940 riparò con la famiglia in Svizzera e quindi negli Stati Uniti seguendo un percorso irregolare di studi e di ricerche determinanti per la maturazione della sua forte personalità artistica, che era cosmopolitica ma ad un tempo personalissima e inconfondibile. </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> Fin dalle sue prime pubblicazioni negli anni Sessanta attirò subito l'attenzione di Zanzotto, Raboni e Pasolini. </font></span></div> <p style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><span lang="IT-CH" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></p> <div style="margin: 0cm 0cm 0pt; line-height: normal;" class=""><b class=""><span lang="IT-CH" class=""><a href="https://www.rosselli.org/video-valdo-spini-legge-con-te-laura-barile-legge-amelia-rosselli/" class=""><font color="#0000ff" face="Verdana" class="">Vai al video con Valdo Spini</font></a></span></b></div> <font face="Verdana" class=""><br class=""> </font><br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-77783964627258406792018-01-22T13:23:00.001+01:002018-01-22T13:23:36.631+01:00Lutto - Ciao, Mario<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><strong><em><strong><em>Ci ha lasciati Mario Perniola, uno tra i maggiori <strong><em>esponenti della filosofia italiana contemporanea</em></strong></em></strong></em></strong></strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>di Andrea Ermano </strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Pensatore di un sentire finissimo, di un'esemplare <em>clarté</em> e di una risata, ora bonaria, ora senz'appello. Con Mario Perniola, morto il nove gen­naio scorso nella sua casa romana, ci ha lasciati uno dei maggiori filosofi italiani contemporanei. Indagatore trasgressivo, "più che sacro più che profano", profondamente partecipe della storia e della teoria dell'emancipazione del e dal lavoro, si era formato alla scuola ermeneutica torinese di Pareyson. Aveva esordito nel 1961 con un saggio su Samuel Beckett, pubblicato sulla rivista di Silone e Chiaromonte, "Tempo presente". Seguiva percorsi di ricerca sempre nuovi, orgoglio­sa­mente non di scuola, ma fedelissimo alla più rigorosa trasparenza argomentativa.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ha scritto Langone sul "Foglio": <em>«Fino a ieri pensavo fosse il numero due e forse mi sbagliavo perché il filosofo numero uno, Emanuele Severino, scrive sempre lo stesso libro mentre lui scriveva ogni volta un libro davvero diverso, risultato di un'inesausta, quasi ragazzina curiosità. Oltre che per la sua anima prego dunque per l'uscita di un libro </em><em><span style="color: windowtext;">postumo: sarà un libro vivo.»</span></em></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    È possibile che il libro postumo di Mario Perniola sia un diario di vita, viaggi e città al quale lavorava negli ultimi tempi. Non posso né vorrei riassumere qui la vita e l'opera in un "coccodrillo" giornalistico. Dirò solo che nel 2017 aveva pubblicato presso Bompiani un importante volume dal titolo <em>Estetica italiana contemporanea. </em>In esso Perniola si era dedicato a "trentadue autori che hanno fatto la storia degli ultimi cinquant'anni". Anche di questo libro andava molto fiero, perché mostrava come il sentire, l'estetica <em>«abbia giocato un ruolo essenziale nell'autorappresentazione della società borghese, al punto da costituirne l'inconscio politico»</em>. </span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il penultimo libro, un romanzo di "storiette" uscito nel 2016, reca titolo <em>Del terrorismo come una delle belle arti</em> e narra le vicende <em>«comiche e grottesche di un militante trotskista argentino, condannato a morte dai suoi ex compagni di partito, con sentenza "da eseguirsi il giorno della rivoluzione". La folle avventura politica, esistenziale e nichilista dei membri dell'Armata rossa giapponese. La surreale compagnia di esaltati, anarchici, pazzoidi, bohémiens e filibustieri che si ritrova, negli anni Settanta, intorno alla redazione della rivista "Agaragar". Ma anche scrittori e artisti come Moravia e Pasolini, surrealisti e situazionisti. In questi testi autobiografici, né interamente veri, né interamente falsi, Perniola rivela le radici esistenziali della propria filosofia, mostrando la sua stretta connessione con alcune vicende storiche, politiche, culturali ed umane a lui contemporanee. Le storiette si rifanno da un lato al genere letterario, a metà tra il serio e il faceto, praticato dagli antichi filosofi cinici, dall'altro ai </em>setsuwa<em> dei monaci giapponesi e si basano sulla premessa buddhista della non sostanzialità dell'io, non meno che sul rifiuto di una narrativa ingenua e popolare, ignara del carattere enigmatico e paradossale della scrittura letteraria. La loro tonalità emozionale è un misto di terrore e di ironia, che unisce lo stile dell'avanguardia al distacco estetico, usando indifferentemente registri realistici e surrealistici in una combinazione che appartiene alla logica del simulacro.»</em></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="color: rgb(54, 95, 145); font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"></span><br></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Mario e io ci eravamo conosciuti nel 1990 per "importare" Peter Sloterdijk in Italia. Promuovemmo presso Garzanti la pubblicazione della <em>Critica della ragion cinica</em>, per la quale Perniola compose all'epoca una notevole <em>Presentazione,</em> ripubblicata anche nella seconda edizione dell'opera, uscita presso Cortina nel 2013.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Sottilmente, in questa <em>Presentazione </em>Mario metteva a fuoco, accanto all'amplissima summa cinica dell'autore tedesco, un'ulteriore causa della "sindrome weimariana" che negli anni Trenta diede luogo alla catastrofe nazista e che da un quarto di secolo ormai corrode la nostra democrazia.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Questa ulteriore causa cinica di crisi insisteva per Perniola nella rottura dell'<em>aidôs</em>, termine greco antico che significa "pudore", "timidità", "verecondia", "modestia", "rispetto", "stima", "venerazione", ma (in caso di mancanza di tutto ciò) può anche voler dire "vergogna" e "disdoro".</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La rottura cinica dell'<em>aidôs</em> è per Mario Perniola la causa del mancamento del presupposto pre-politico fondamentale in rapporto alla Politica <em>tout court</em>. Ed è perciò che <em>«il compito storico di fronte al quale si trova la filosofia oggi presenta sorprendenti analogie con quel momento della filosofia antica»</em>.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La catastrofe del "pudore" ateniese avvenne nel 399 a.C. con la condanna a morte di Socrate. La diagnosi di Perniola venne pubblicata mentre correva l'<em>annus horribilis</em> 1992. Da allora cresce al centro della nostra <em>polis</em> un alto monte di macerie e disgusto e vergogna e disdoro. E ora, senza Mario, non sarà certo più facile ricostruire l'<em>aidôs</em> fracassato.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-42090919404641137252018-01-22T13:13:00.001+01:002018-01-22T13:13:01.432+01:00“The Post” - Da "Letter from Washington DC"<p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>riceviamo e volentieri pubblichiamo</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><strong>Quando il buon giornalismo salva la democrazia. </strong></strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>Riflessioni intorno all'ultimo film di Steven Spielberg.</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>di Oscar Bartoli</strong></span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><em>Gutta cavat lapidem</em>. I nostri antichi progenitori romani amavano ripetere che, così come la goccia riesce a scavare la roccia, anche una ripetuta falsità può riuscire a condizionare la capacità di intendere di volere di milioni di persone.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    È questo il principio motore della propaganda politica sfruttato dai dittatori di ogni epoca e regione.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ed è questo quanto sta avvenendo qui negli Stati Uniti sottoposti come siamo al continuo bombardamento di accuse fatto dal presidente Donald Trump che, con la sua definizione di 'fake news', è riuscito a far credere che il mondo dell'informazione sia costituito da lestofanti.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Un contributo all'affermazione di questa accusa di dimensioni internazionali è stato offerto anche dalla categoria dei professionisti dell'informazione, molti dei quali, nonostante la mano sul petto e gli insegnamenti morali nelle scuole e università di giornalismo, non hanno esitato a farsi coinvolgere nella missione di leccaculismo del potente di turno. Anche perché inseguire la libertà e l'obiettività non solo è faticoso ma può essere anche rischioso a titolo personale.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Questo per dire che in un momento così delicato per quei mezzi di informazione che cercano di affrancarsi dall'elogio scontato al potente, un film come "The Post" del regista Spielberg rappresenta una ventata di aria fresca che attenua anche se per poco l'atmosfera violenta innescata da questa anomala presidenza Americana.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il film si basa su la proprietaria del Washington Post, Catherine Graham, che si assunse la responsabilità di pubblicare le cosiddette carte del Pentagono che mettevano in luce come negli ultimi trent'anni i presidenti americani che si erano succeduti avessero taciuto sulla evidenza dimostrata dalle agenzie di intelligence che la guerra in Vietnam era senza sbocco e non sarebbe mai stata vinta dagli americani.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    The Post non trascura la acerrima competizione tra il quotidiano della capitale e il New York Times, e le difficoltà di gestione economica del Washington Post che la Graham riesce a far quotare in borsa, convinta com'era che il profitto si ottiene con un prodotto di qualità.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ed è per questa ragione che si era battuta per l'assunzione di 25 ottimi giornalisti nella staff del giornale.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    La pubblicazione delle carte del Pentagono rischia di far andare in galera sia i responsabili del New York Times che del Washington Post che si sono avvalsi di una sola fonte di informazione alla quale hanno garantito assoluta sicurezza.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Il finale del film si conclude con la sentenza della Corte Suprema che per sei a tre stabilisce che i quotidiani non siano imputabili per quanto pubblicato anche se si trattava di documenti coperti dal top secret.</span></p><p class="ox-ae5c2079db-MsoNormal"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Gli applausi che spesso nascono spontanei al termine delle proiezioni affollate stanno a dimostrare che esiste ancora una buona parte della popolazione Americana che crede nei mezzi di informazione come garanzia di un corretto percorso democratico del Paese.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-16638146546305550202017-12-18T16:26:00.001+01:002017-12-18T16:26:57.856+01:00Letzte Front - Mostra zurighese dedicata alla vita e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014),<p style="padding-left: 270px;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">curata da </span><span style="color: windowtext;">Miklós Klaus Rózsa.</span></span></span></span></p><p style="padding-left: 270px;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;"><br></span></span></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Iniziativa promossa nel 120° dell'ADL</span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="color: windowtext; font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><br></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Ingresso libero. </span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><br></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Orari: mercoledì-sabato 12-21. domenica 12-18</span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">Abbiamo promosso questa mostra </span><span style="color: rgb(192, 0, 0);">per chiedere che si faccia </span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(192, 0, 0);">luce sull'assassinio di Rocchelli e Mironov</span><span style="color: windowtext;">. Protestiamo contro <span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">la disumanità della guerra e contro l'uccisione dei giornalisti <span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">di guerra per mano di chi vuole negare il diritto di tutti a essere informati da fonti indipendenti su ciò che realmente accade <span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">nei teatri bellici. </span></span></span></span></span></span></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext;">– <em>La </em>red<em> dell'ADL</em></span></span></span></span></span></span></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;">Organizzano: <em>Collettivo Cesura, Coopi,</em> <em>Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, </em></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><em><span style="line-height: 115%;">Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz. </span></em></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;">Con il patrocinio dell'<em>Istituto Italiano di Cultura Zurigo </em></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;">e della <em>Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.</em></span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="line-height: 115%;">Info: <span class="baec5a81-e4d6-4674-97f3-e9220f0136c1" style="white-space: nowrap;">+41 44 2414475</span> - </span><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="color: windowtext; line-height: 115%;"><u>cooperativo@bluewin.ch</u></span></a></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNoSpacing" style="text-align: center; line-height: 115%;"><strong><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><em><span style="color: rgb(192, 0, 0); line-height: 115%;">Crowdfunding</span></em></span></strong></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><strong><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(192, 0, 0); line-height: 115%;">OBIETTIVO RAGGIUNTO </span></span></strong></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext; line-height: 115%;">Il nostro obiettivo di auto-finanziamento è stato raggiunto e superato: </span></span></p><p class="ox-c8090e13c4-MsoNormal" style="text-align: center; line-height: 115%;"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><span style="color: windowtext; line-height: 115%;">abbiamo, infatti, raccolto 7'625 CHF (circa € 6'550). All'inizio del 2018 pubblicheremo sull'ADL il bilancio consuntivo dell'iniziativa.</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-80265437934282001052017-12-05T09:45:00.001+01:002017-12-05T09:45:48.204+01:00Crowdfunding >>> WeMakeIt >>> entro i prossimi 13 giorni.<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>DATECI UNA MANO, <strong>PER FAVORE</strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Chi può offrirci un libero contributo (anche piccolo) a sostegno <strong>dei costi per questa mostra è invitata/o a farlo visitando il sito </strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><strong><strong><em>crowdfunding</em></strong><strong> >>> </strong><a href="https://wemakeit.com/projects/letzte-front"><strong><span style="text-decoration: underline;">WeMakeIt</span></strong></a><strong> >>> entro i prossimi 13 giorni.</strong></strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>GRAZIE!</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><br></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Letzte Front</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Mostra zurighese dedicata alla vita </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>e all'opera di </strong><strong>Andy Rocchelli </strong><strong>(1983-2014).</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><br></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Esposizione curata da Miklós Klaus Rózsa.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Nel 120° dalla fondazione dell'ADL</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Intervista con Rózsa su Radio SRF (in tedesco)</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">> <a href="https://www.srf.ch/kultur/gesellschaft-religion/ausstellung-letzte-front-mit-kriegsbildern-gegen-den-krieg"><em><span style="text-decoration: underline;">clicca qui</span></em></a> (testo) > <a href="https://www.srf.ch/sendungen/kultur-kompakt/blick-in-die-feuilletons-mit-thomas-zellweger"><em><span style="text-decoration: underline;">e qui</span></em></a> (audio > 27' 40")</span></p><p><br></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero. </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Orari: lunedì-sabato 12-21. domenica 12-18</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Abbiamo promosso questa mostra per chiedere che si faccia <strong>luce sull'assassinio di Rocchelli e Mironov. Protestiamo contro </strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>la disumanità della guerra e contro l'uccisione dei giornalisti <strong>di guerra per mano di chi vuole negare il diritto di tutti a essere informati da fonti indipendenti su quel che realmente accade <strong>nei teatri bellici. – <em>La </em>red<em> dell'ADL</em></strong></strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><strong><strong><em><br></em></strong></strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Organizzano: <em>Collettivo Cesura, Coopi,</em> <em>Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz. </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Con il patrocinio dell'<em>Istituto Italiano di Cultura Zurigo </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>e della <em>Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Info: <span class="baec5a81-e4d6-4674-97f3-e9220f0136c1" style="white-space: nowrap;">+41 44 2414475<a title="Anrufen: +41 44 2414475" style="margin: 0px; border: currentColor; border-image: none; left: 0px; top: 0px; width: 16px; height: 16px; right: 0px; bottom: 0px; overflow: hidden; vertical-align: middle; float: none; display: inline; white-space: nowrap; position: static !important;" href="#"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-PzxM7vFD9kc/WiZcvAZmfnI/AAAAAAAAABw/_DEUU87mgrE2gEmxbrkcNUaDpl669wapACK4BGAYYCw/s1600/bm-image-748206.png"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-PzxM7vFD9kc/WiZcvAZmfnI/AAAAAAAAABw/_DEUU87mgrE2gEmxbrkcNUaDpl669wapACK4BGAYYCw/s320/bm-image-748206.png" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6495981475159506546" /></a></a></span> - </strong><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><strong><span style="text-decoration: underline;">cooperativo@bluewin.ch</span></strong></a></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-10391444939640912122017-11-28T09:13:00.000+01:002017-11-28T09:14:02.538+01:00Inaugurazione della mostra su Andy Rocchelli - DISCORSO PER MIO FIGLIO<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><strong><strong><em>In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica dedicata alla vita e all’opera di Andrea “Andy” Rocchelli (1983-2014) tenuto a Zurigo il 5.6.2016. </em></strong></strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <strong>di Elisa Signori</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Sono stata più volte qui Zurigo a discutere di sto­ria del Novecento, di antifascismo all’estero, di emi­grazione italiana, di Resistenza, ma non avrei mai detto che un giorno mi sarebbe capi­ta­to di tro­varmici per parlare di fotografie e di un foto­gra­fo uc­ciso due anni fa in Ucraina, mio fi­glio Andrea Roc­chelli. Armato solo della sua mac­­china foto­grafica Andrea e il suo amico rus­so, Andrej Miro­nov, sono stati bersaglio di un lun­go attacco con i mor­tai a Sloviansk nell’Ucrai­na nordorientale nel pomeriggio del 24 maggio 2014.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Quando è successo abbiamo avuto molti segni di solidarietà e tra questi indimenticabile un mes­sag­gio degli amici del Coopi che ci ha confortato e aiu­tato. Alla gratitudine di allora si somma que­sta di oggi per un’iniziativa che vuole insieme le­gare il problema della libertà dell’informazione e della qualità del linguaggio fotografico alla vicen­da e all’opera di mio figlio. Grazie, dunque, di cuo­re a tutti coloro che hanno voluto que­sto in­con­­tro e che progettano di far conoscere le storie per immagini che mio figlio ha voluto raccontare.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Parliamo dunque di fotografia. Non sono un cri­ti­co fotografico, ma ho visto da vicino il modo di An­drea di essere un fotografo e posso cercare di spie­garlo. Molte tematiche d’interesse coltivate in parallelo, molti, continui viaggi per andare vi­ci­no, molto vicino a vedere e capire quanto av­ve­ni­va: fenomeni di costume in Italia – il <em>velini­smo</em> – fe­no­me­ni di sfruttamento – i migranti in Ca­labria – la mer­cificazione dell’identità fem­mi­ni­le – con­cor­si di bellezza agganciati a ideologie po­litiche, miss Padania – ma poi rivoluzioni, guer­re, per­se­cu­zioni. I luoghi: la Libia e la Tu­ni­sia della pri­mavera ara­ba, l’Afghanistan, e poi l’Est Europa, Ce­cenia, Da­ge­stan, Inguscezia, Kir­ghi­zistan, Mo­sca, l’eredità dell’implosione del­l’Urss. Scenari dram­matici che Andrea indagava con uno sguardo par­tecipe, dal­l’in­terno. Non solo scatti da reporter di guerra, non solo cronaca in presa diretta, ma sto­rie di uomini e donne che quel­la guerra, rivo­lu­zio­ne, persecuzione vivevano. In qualche modo la vio­lenza più che esi­bi­ta in sé era riflessa nella di­men­sione del­l’esi­sten­za, del­l’e­spe­rienza in­di­viduale e collettiva.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Per mantenersi in questi viaggi lavorava per ONG o aveva strategie fantasiose. Come in Rus­sia quando si inventò come fotografo a domicilio e raccolse un’antologia di ritratti femminili sullo sfondo degli ambienti domestici scelti dalle stesse donne fotografate. Tutto era nato dall’incontro simpatetico tra Andrea e molte giovani e meno giovani donne russe, desiderose di avere un bel ritratto, per ragioni e necessità diverse. Scatti a prezzo contenuto, realizzati direttamente a casa, sono stati l’occasione di una esplorazione del­l’u­ni­verso femminile che ha poi assunto gra­dual­mente la valenza di una ricerca antropologica. Vol­ti e contesti, gesti e sguardi, tessuti e arredi compongono un mosaico di atmosfere private e parlano linguaggi di confidente intimità. Ogni scatto coglie il soggetto in una posa spontanea, liberamente assunta mentre racconta al fotografo della propria vita. E gli interni diventano la chia­ve per interpretare le aspirazioni di chi li vive, li ha scelti o li subisce. I motivi cromatici e gli at­tributi tattili degli oggetti arricchiscono ogni scena come quinte teatrali e le pagine si aprono come sipari a svelare, e a nascondere, sogni, am­bizioni, solitu­di­ni. Ne è uscito un libro Russian Interiors, ap­par­so ahimè postumo e le foto sono state premiate dal <em>World Press Photo 2015</em>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">In Ucraina nel febbraio 2014 si è trovato a do­cu­mentare la cosiddetta “rivoluzione della di­gni­tà” di Maidan, ha vissuto con i manifestanti, li ha ri­tratti, uomini e donne di tutti i ceti, armati con ar­nesi da scontro medioevale, ha colto la rab­bio­sa rea­zione della polizia, le violenze, fino a tro­varsi tra i primi all’epilogo, il vuoto di potere creatosi al vertice con la fuga dell’establishment.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">E in Ucraina è voluto tornare qualche mese più tar­di: insieme al suo amico Andrej Mironov, rus­so, attivista dei diritti umani, raccoglievano te­sti­mo­nianze sulla vita della popolazione civile, li in­ter­vistavano, li ritraevano. La serie dei bunker è l’e­redità di quei giorni: la guerra è raccontata at­tra­verso le immagini dei bambini rifugiati nei bun­­ker, stipati tra i vasi di sottaceti e di mar­mel­la­te, terrorizzati dai bombardamenti notturni, dal­la per­dita dei genitori o dei fratelli colpiti negli at­tac­chi.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Ave­vano dei lasciapassare e Andrea fotogra­fa­va postazioni e trincee che facevano pensare alla guerra di un secolo fa, registrava le parole di chi narrava come il conflitto li avesse sorpresi ignari ed estranei, una guerra voluta altrove, da qualcun altro. La retorica della guerra patriottica contro i separatisti s’infrangeva di fronte alle sofferenze di chi della guerra era solo una vittima. Mi disse che stava seguendo la storia di due ragazzi amici sin dall’infanzia che la guerra aveva trasformato in nemici schierati su fronti opposti, pronti a darsi vicendevolmente la morte. Non ho mai visto le im­magini di questa storia.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Cosa è successo il 24 maggio 2014 ormai lo sappiamo. L’alibi della guerra ai confini ha sin qui consentito alle autorità ucraine una strategia elusiva e a tutt’oggi non si dispone nemmeno di una versione ufficiale dell’accaduto. Ma le dichia­ra­zioni rese dai testimoni oculari sopravvissuti – del gruppo si è salvato un giovane fotografo e il taxista – i dati emersi – luogo / ora –, le tracce rac­colte da giornalisti scrupolosi e impegnati la­sciano pochi dubbi sulla dinamica fattuale e sulle responsabilità, mentre resta ignota la ragione del­l’at­tacco contro giornalisti inermi, come pure la ca­tena di comando che ha scatenato l’attacco con­tro di loro. Non sono incappati in una scara­muccia tra postazioni nemiche, ma armati solo delle loro macchine fotografiche sono stati og­get­to di un fuoco accanito e metodico. Ciò che è accaduto a Andrea Rocchelli è parte di un’ampia casistica, di cui vorrei sottolineare due aspetti.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">È entrata nell’uso la parola freelance per indi­ca­re chi come lui girava il mondo senza rete pro­tettiva e senza un contratto fisso con una testata o una rete tv, ma la parola che fa perno sul con­cetto di libertà è fuorviante. Tutti i fotografi sono stati a for­za spinti nello status di free lance dalla ri­vo­lu­zione digitale che ha cambiato il mondo del­la stam­pa e ha destrutturato la loro professio­ne: le te­state hanno budget ridotti, usano foto di re­per­torio, lavorano in velocità, acquistano le fo­to che i fotografi propongono ma non li as­su­mono, non esiste più la partnership giornali­sta-fo­tografo che nei decenni ha scritto la storia del giornalismo e fotogiornalismo nel mondo. Per questo Andrea aveva fondato con altri foto­grafi il collettivo au­to­no­mo <em>Cesura</em>, con l’ambizio­ne del­l’indipendenza e l’obiettivo di affermarsi grazie a un lavoro ben fatto. Una strada ardua e co­rag­giosa percorsa col­ti­vando un’idea alta e etica­mente impegnativa del lavoro di testimo­nian­za e di informazione, ben lon­tana e diversa dalla su­perficialità stereotipata che ci è offerta dai media.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">L’altra considerazione riguarda l’incolumità dei giornalisti e foto­gra­­fi . Non è un caso che ven­ga­no rapiti, siano uccisi selettiva­men­te nei contesti di dittature, di guerre, di vio­lenze. Guerre ano­ma­le, non convenzionali e asim­me­triche si mol­ti­pli­cano nel mondo del terzo mil­lennio.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">La terza commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu, quella sui diritti umani, ha approvato il 29 novembre 2013 all’unanimità una risoluzione sulla sicurezza dei giornalisti e ha istituito il 2 no­vembre come Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Quando si creano giornate per qualcosa è segno che la situazione è incontrollabile e infatti l’esca­la­tion delle morti di fotografi e giornalisti con­ti­nua, segnalata dai bollettini di <em>Reporter sans fron­tiè­res.</em> Nel febbraio 2012 ricordo che Andrea andò a Parigi a intervistare la compagna del fotografo fran­cese Remi Ochlik, 28 anni, ucciso da un bom­bar­damento selettivo a Homs in Siria. Vidi la re­gi­strazione di quell’incontro, da cui emergeva il fat­to che la casa dove erano Ochlik e i suoi col­le­ghi, tra cui un’americana, lei pure uccisa, era nel mi­rino dei bombardamenti, era un obiettivo messo a fuoco con cura. I testimoni indipendenti, ter­mi­na­zioni del mondo libero esterno, dovevano es­se­re annientati e così è stato. Una sorta di presagio, che mi è tornato in mente due anni più tardi. Ma quando si sparano cannonate contro i giornalisti si spara contro la nostra libertà di informazione, con­tro il nostro diritto di sapere e capire cosa suc­ce­de.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Un fotografo, un giornalista che muore è una voce libera che si spegne, uno sguardo attento e coraggioso che ci viene tolto, che non andrà più per noi a documentare e a raccontare con le im­ma­gini la complessità del reale. Senza di loro sia­mo più indifesi di fronte alle manipolazioni del po­tere, agli stereotipi, alle ricostruzioni artefatte degli attori interessati. Non possiamo guardare a queste morti come a effetti collaterali e normali dei conflitti. Gli antichi dicevano <em>de re nostra agitur:</em> si tratta di noi.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-20648883725462979372017-11-13T17:05:00.001+01:002017-11-13T17:05:10.024+01:00Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL<p></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">18 novembre 2017</span></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich</strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Una giornata di studi e dibattiti <strong>nel 120° dalla fondazione dell'ADL</strong></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 10.00 - </strong><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Libri e autori</span></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e </em></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il Dr. <strong>Demarta</strong> illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di <em>Per un'economia umana</em> di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). Il Dr. <strong>Lento</strong> parlerà de <em>La scoperta dell'attore cinematografico europeo</em>, (Pisa 2017). La Dr. <strong>Meschesi</strong> parlerà di <em>Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas</em>, (Milano 2010). Moderatore: <strong>Francesco Papagni</strong>, teologo e giornalista.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 11.00 - </strong><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Anima, mondo ed esperienza</span></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>L'eredità kantiana in Helmut Holzhey</em></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il prof. <strong>Pierfrancesco Fiorato</strong> (Sassari) discute con <strong>Helmut Holzhey</strong> (professore emerito presso l'Università di Zurigo, <em>foto sotto</em>) la sua opera <em>Il concetto kantiano di esperienza,</em> riedita nell'ottantesimo com­pleanno dell'Autore<em>. / </em>Moderatore: Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, <em>direttore dell'ADL.</em></span></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Ore 12.15 – Pausa dei lavori e rinfresco</span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 13.15 - </strong><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Il “Caso Englaro” otto anni dopo</span></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Beppino Englaro</strong>, padre di <strong>Eluana Englaro</strong>, e l'on. <strong>Renzo Tondo</strong>, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, <strong>Giangi Cretti</strong>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 14.15 - </strong><strong><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Grande Riforma?</span></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il sen. <strong>Paolo Bagnoli</strong> (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. <strong>Felice Besostri</strong> (costituzionalista autore dei ricorsi contro il <em>Porcellum</em> e l'<em>Italicum</em>) e il Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, direttore dell'ADL, verranno “moderati” dal Dr. <strong>Mattia Lento</strong> (Innsbruck).</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="color: rgb(54, 95, 145); font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Paolo Bagnoli, Felice Besostri</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero</strong></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Info: 044 2414475 / <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">cooperativo@bluewin.ch</span></span></a></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="color: rgb(192, 0, 0); font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">< ></span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> <span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>23 novembre - </strong>ore 18.00</span></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Letzte Front</strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Vernissage della mostra dedicata alla vita</em></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Intervengono: </strong><strong>Miklós Klaus Rózsa</strong> (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. <strong>Beppe Giulietti</strong> (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), <strong>Giangi Cretti</strong> (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). <strong>Finissage: </strong>13 gennaio 2018, ore 18.00.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero.</strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.</span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Info: <a href="http://www.photobastei.ch/"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">www.photobastei.ch</span></span></a> - <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">cooperativo@bluewin.ch</span></span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Organizzano: <em>Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.</em></strong></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva;"> </span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong>Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo <span style="font-family: verdana,geneva;"><strong>e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera</strong></span></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-58342690765207077972017-11-06T00:03:00.001+01:002017-11-06T00:03:09.928+01:00Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL<div align="center" class=""> <table class="MsoNormalTable" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" style="border-collapse: collapse;"> <tbody class=""> <tr class=""> <td width="151" rowspan="2" style="width: 113.05pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt; text-align: right;" class=""> <font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 30pt; color: rgb(192, 0, 0);" class="">ADL 120</span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> </td> <td width="44" style="width: 32.7pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""> </span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">1897</span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> </td> </tr> <tr class=""> <td width="44" style="width: 32.7pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 11pt; color: rgb(192, 0, 0);" class="">2017</span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; font-size: 12pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 11pt; color: rgb(192, 0, 0);" class=""> </span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> </td> </tr> </tbody> </table> </div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">18 novembre 2017</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""> </span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""> </span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 10.00 - </span></b><b class=""><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Libri e autori</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class="">Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e </i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class="">Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese</i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> <o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class="">Il Dr. <b class="">Demarta</b> illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di <i class="">Per un'economia umana</i> di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). Il Dr. <b class="">Lento</b>parlerà de <i class="">La scoperta dell'attore cinematografico europeo</i>, (Pisa 2017). La Dr. <b class="">Meschesi</b> parlerà di <i class="">Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas</i>, (Milano 2010). Moderatore: <b class="">Francesco Papagni</b>, teologo e giornalista.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 11.00 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Anima, mondo ed esperienza</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">L'eredità kantiana in Helmut Holzhey<o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> Il prof. <b class="">Pierfrancesco Fiorato</b> (Sassari) discute con <b class="">Helmut Holzhey</b>(professore </span>emerito presso l'Università di Zurigo, <i class="">foto sotto</i><span lang="IT" class="">) la sua opera <i class="">Il concetto kantiano di esperienza,</i> riedita nell'ottantesimo compleanno dell'Autore<i class="">. / </i>Moderatore: Dr. <b class="">Andrea Ermano</b>, <i class="">direttore dell'ADL.</i></span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><i class=""><span lang="IT" class=""> </span></i><b class=""><span lang="IT" class=""> <o:p class=""></o:p></span></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Ore 12.15 - Pausa dei lavori e rinfresco</span></b><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><i class=""><a href="http://1.bp.blogspot.com/-2U8z2pnzyow/Wf-Yrk_lfTI/AAAAAAAAABY/JgUFhqYf0OEGnS2yHx3Nn4zar7O9-DovwCK4BGAYYCw/s1600/image001-789930.jpg"><img src="http://1.bp.blogspot.com/-2U8z2pnzyow/Wf-Yrk_lfTI/AAAAAAAAABY/JgUFhqYf0OEGnS2yHx3Nn4zar7O9-DovwCK4BGAYYCw/s320/image001-789930.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6485069862868974898" /></a></i><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class="">L'opera "Il concetto kantiano di esperienza" di Helmut <o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class="">Holzhey verrà discussa da P. F. Fiorato e A. Ermano,<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class="">allievi dell'Autore, che presenzierà all'incontro.</span><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 13.15 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Il "Caso Englaro" otto anni dopo</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class="">Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo</span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""> </span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Beppino Englaro</span></b><span lang="IT" class="">, padre di <b class="">Eluana Englaro</b>, e l'on. <b class="">Renzo Tondo</b>, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del "Caso Englaro", verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, <b class="">Giangi Cretti</b>.</span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""> </span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 14.15 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Grande Riforma?</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class="">Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?</span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Il sen. <b class="">Paolo Bagnoli</b> (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. <b class="">Felice Besostri</b> (costituzionalista autore dei ricorsi contro il <i class="">Porcellum</i> e l'<i class="">Italicum</i>) e il Dr. <b class="">Andrea Ermano</b>, direttore dell'ADL, verranno "moderati" dal Dr. <b class="">Mattia Lento</b> (Innsbruck).</span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ingresso libero</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Info: 044 2414475 / </span><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">cooperativo@bluewin.ch</span></a><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""> <o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="DE" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">< ></span><span lang="DE" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="DE" class=""> </span><span lang="DE" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="DE" class="">23 novembre - </span></b><span lang="DE" class="">ore 18.00<o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class="">Photobastei - Sihlquai 125 - 8005 Zürich<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""> <o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="DE" class="">Letzte Front</span></b><span lang="DE" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="DE" class=""> </span></i></b><span lang="DE" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class="">Vernissage della mostra dedicata alla vita</span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class="">e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)</span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Intervengono: </span></b><b class="">Miklós Klaus Rózsa</b> <span lang="IT" class="">(Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. <b class="">Beppe Giulietti</b> (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), <b class="">Giangi Cretti</b> (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). <b class="">Finissage: </b>13 gennaio 2018, ore 18.00.</span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ingresso libero.</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.</span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Info: </span><a href="http://www.photobastei.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">www.photobastei.ch</span></a><span lang="IT" class=""> - </span><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">cooperativo@bluewin.ch</span></a><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class=""> </span><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Organizzano: <i class="">Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.</i></span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""> </span></i></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo</span></b><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><a href="http://3.bp.blogspot.com/-Um3gxhYBlFY/Wf-Yr7uSksI/AAAAAAAAABg/EpUwXGYKwVAFFwGUOC2TvE1yTSB0E0AEgCK4BGAYYCw/s1600/image010-791253.jpg"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-Um3gxhYBlFY/Wf-Yr7uSksI/AAAAAAAAABg/EpUwXGYKwVAFFwGUOC2TvE1yTSB0E0AEgCK4BGAYYCw/s320/image010-791253.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6485069868970447554" /></a></font></div> <br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-60091482571852398712017-11-02T12:49:00.001+01:002017-11-02T12:49:28.299+01:00I socialisti italiani in Svizzera e l'anno delle due Rivoluzioni<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(192, 0, 0);"><span style="color: rgb(192, 0, 0);">Raniero Fratini, redattore culturale dell'emittente pubblica sviz­zera “ReteDue”, ha realizzato un servizio radiofonico sul ruolo avu­to dall'ADL e dai socialisti italiani di Zurigo nell'anno delle due Rivoluzioni in Russia. Il servizio, andato in onda il 23 ottobre scorso, è disponibile sul sito di “ReteDue”. Buon ascolto !</span></span></span></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">Vai ai Podcast di ReteDue </span></span></strong></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">> </span><a href="https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/attualita-culturale/Lavvenire-dei-Lavoratori-1.2-9596569.html"><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);">Parte 1</span></span></em></a> </span></strong></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(0, 102, 0);">> </span><a href="https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/attualita-culturale/Lavvenire-dei-Lavoratori-2.2-9596572.html"><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);">Parte 2</span></span></em></a>.</span></strong></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"> </span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-64996752500555340852017-10-17T22:29:00.001+02:002017-10-17T22:29:27.165+02:00Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL<div align="center" class=""> <table class="MsoNormalTable" border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" style="border-collapse: collapse;"> <tbody class=""> <tr class=""> <td width="151" rowspan="2" style="width: 113.05pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: right;" class=""><font face="Verdana" size="5" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">ADL</span></b><b class=""><span lang="IT" class=""> <span style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">120</span><o:p class=""></o:p></span></b></font></div> </td> <td width="44" style="width: 32.7pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" size="5" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" size="5" class="">1897<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> </td> </tr> <tr class=""> <td width="44" style="width: 32.7pt; padding: 0cm 5.4pt;" class=""> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" size="5" class="">2017<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" size="5" class=""> </font></span></b></div> </td> </tr> </tbody> </table> </div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0); font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class="">18 novembre 2017<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class="">Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class="">Una giornata di studi e dibattiti<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" style="font-size: 19px;" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">nel 120° dalla fondazione dell'ADL</span></b><b class=""><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" style="font-size: 19px;" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 10.00 - </span></b><b class=""><span style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Libri e autori</span></b><b class=""><o:p class=""></o:p></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" style="font-size: 19px;" class="">Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e <o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><i style="font-size: 19px;" class="">Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese</i></b><b style="font-size: 14px;" class=""><i class=""><o:p class=""></o:p></i></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" style="font-size: 14px;" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class="">Il Dr. <b class="">Lento</b> parlerà de <i class="">La scoperta dell'attore cinematografico europeo</i>, (Pisa 2017). Il Dr. <b class="">Demarta</b> illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di <i class="">Per un'economia umana</i> di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). La Dr. <b class="">Meschesi</b> parlerà di <i class="">Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas</i>, (Milano 2010). Moderatore: <b class="">Francesco Papagni</b>, teologo e giornalista.<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><a href="http://2.bp.blogspot.com/-ThhJmvcZg24/WeZoJyGqDqI/AAAAAAAAABA/P2NsSld1q0IIkuiybt_RmdyCKDqIP59IwCK4BGAYYCw/s1600/image015-767171.jpg"><img src="http://2.bp.blogspot.com/-ThhJmvcZg24/WeZoJyGqDqI/AAAAAAAAABA/P2NsSld1q0IIkuiybt_RmdyCKDqIP59IwCK4BGAYYCw/s320/image015-767171.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6477979631296843426" /></a><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" style="color: rgb(54, 95, 145);" class="">Julian Nida-Rümelin. Il suo saggio </span><i class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class="">Per un'economia <o:p class=""></o:p></span></i></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><i class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class="">umana</span></i><span lang="IT" style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""> verrà presentato da G. B. Demarta, che ne ha <o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class="">curato l'edizione italiana, d'imminente uscita.<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 11.00 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Anima, mondo ed esperienza</span></b><b class=""><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">L'eredità kantiana in Helmut Holzhey<o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Il prof. <b class="">Pierfrancesco Fiorato</b> (Sassari) discute con <b class="">Helmut Holzhey</b>(professore </span>emerito presso l'Università di Zurigo<span lang="IT" class="">) la sua opera <i class="">Il concetto kantiano di esperienza,</i> riedita nell'ottantesimo compleanno dell'Autore<i class="">. / </i>Moderatore: Dr. <b class="">Andrea Ermano</b>, <i class="">direttore dell'ADL.<o:p class=""></o:p></i></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class="">Ore 12.15 - Pausa dei lavori e rinfresco<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 13.15 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Il "Caso Englaro" otto anni dopo<o:p class=""></o:p></span></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo<o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Beppino Englaro</span></b><span lang="IT" class="">, padre di <b class="">Eluana Englaro</b>, e l'on. <b class="">Renzo Tondo</b>, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del "Caso Englaro", verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, <b class="">Giangi Cretti</b>.<o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ore 14.15 - </span></b><b class=""><span lang="IT" style="color: rgb(192, 0, 0);" class="">Grande Riforma?</span></b><b class=""><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?<o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Il sen. <b class="">Paolo Bagnoli</b> (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. <b class="">Felice Besostri</b> (costituzionalista autore dei ricorsi contro il <i class="">Porcellum</i> e l'<i class="">Italicum</i>) e il Dr. <b class="">Andrea Ermano</b>, direttore dell'ADL, verranno "moderati" dal Dr. <b class="">Mattia Lento</b> (Innsbruck).<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Ingresso libero</span></b><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Info: 044 2414475 / </span><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">cooperativo@bluewin.ch</span></a><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="DE" class="">23 novembre - </span></b><span lang="DE" class="">ore 18.00<o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class="">Photobastei - Sihlquai 125 - 8005 Zürich<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""><br class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""><br class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""><br class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" class=""><br class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="DE" style="text-transform: uppercase;" class=""><font face="Verdana" size="5" class="">LETZTE FRONT<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="DE" class=""><font face="Verdana" size="5" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" style="font-size: 19px;" class=""><font face="Verdana" class="">Vernissage della mostra dedicata alla vita<o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""><span style="font-size: 19px;" class="">e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)</span><o:p class=""></o:p></font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><b class=""><span lang="IT" class="">Intervengono: </span></b><b class="">Miklós Klaus Rózsa</b><span lang="IT" class=""> (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. <b class="">Beppe Giulietti</b> (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), <b class="">Giangi Cretti</b> (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). <b class="">Finissage: </b>13 gennaio 2018, ore 18.00.<o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Ingresso libero.<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.<o:p class=""></o:p></font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><span lang="IT" class="">Info: </span><a href="http://www.photobastei.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">www.photobastei.ch</span></a><span lang="IT" class=""> - </span><a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch" style="color: purple;" class=""><span lang="IT" class="">cooperativo@bluewin.ch</span></a><span lang="IT" class=""><o:p class=""></o:p></span></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class="">Organizzano: <i class="">Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.<o:p class=""></o:p></i></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><b class=""><span lang="IT" style="font-variant-ligatures: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-alternates: normal; font-variant-position: normal; font-variant-east-asian: normal; color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class="">Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo<o:p class=""></o:p></font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><span lang="IT" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt; text-align: center;" class=""><font face="Verdana" class=""><a href="http://3.bp.blogspot.com/-MSEBU0BVs-0/WeZoJx-nO6I/AAAAAAAAABI/iUHK2P5goL00b0GtGLtuUtGRjrz6BnoGQCK4BGAYYCw/s1600/image016-767838.jpg"><img src="http://3.bp.blogspot.com/-MSEBU0BVs-0/WeZoJx-nO6I/AAAAAAAAABI/iUHK2P5goL00b0GtGLtuUtGRjrz6BnoGQCK4BGAYYCw/s320/image016-767838.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6477979631263103906" /></a></font></div> <br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-20492874479889733592017-10-17T22:26:00.001+02:002017-10-17T22:26:28.214+02:00Ius soli/Ius culturae Cgil, Cisl e Uil in piazza <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><font face="Verdana" class="">LAVORO E DIRITTI<o:p class=""></o:p></font></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class="">a cura di <a href="http://www.rassegna.it" style="color: purple;" class="">www.rassegna.it</a><o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><span style="font-variant-ligatures: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-alternates: normal; font-variant-position: normal; font-variant-east-asian: normal; color: rgb(192, 0, 0);" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><font face="Verdana" class=""><span style="font-variant-ligatures: normal; font-variant-numeric: normal; font-variant-caps: small-caps; font-variant-alternates: normal; font-variant-position: normal; font-variant-east-asian: normal; color: rgb(192, 0, 0);" class="">Appuntamento a Roma il 13 ottobre, Piazza Montecitorio, ore 16.30. </span><i class="">La richiesta: approvare la legge entro fine legislatura. "Continueremo a tenere alta l'attenzione insieme alle forze democratiche che vogliono un Paese aperto e civile".<o:p class=""></o:p></i></font></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class=""> </font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><b class=""><i class=""><font face="Verdana" class=""><a href="http://4.bp.blogspot.com/-AKs6x90Ab1w/WeZndEgHxGI/AAAAAAAAAA0/syC3G9zMfhI5irrTb5nioLXgGoU3n4L6ACK4BGAYYCw/s1600/image014-788216.jpg"><img src="http://4.bp.blogspot.com/-AKs6x90Ab1w/WeZndEgHxGI/AAAAAAAAAA0/syC3G9zMfhI5irrTb5nioLXgGoU3n4L6ACK4BGAYYCw/s320/image014-788216.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_6477978863141373026" /></a><o:p class=""></o:p></font></i></b></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class=""><font face="Verdana" class=""> </font></span></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""><span style="color: rgb(54, 95, 145);" class="">#ItalianiSenzaCittadinanza</span><b class=""><o:p class=""></o:p></b></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><o:p class=""><font face="Verdana" class=""> </font></o:p></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class="">Cgil, Cisl, Uil il prossimo 13 ottobre, alle ore 16.30, saranno in Piazza Montecitorio, a Roma, insieme ad associazioni, insegnanti, genitori e alunni, politici, parlamentari, uomini di cultura, a sostegno dell'iniziativa 'Cittadinanza Day', promossa da '#ItalianiSenzaCittadinanza' e 'L'Italia sono anch'io'. "L'obiettivo - ricordano le confederazioni in una nota a firma Kurosh Danesh e Selly Kane, responsabili Ufficio immigrazione Cgil nazionale, Liliana Ocmin, responsabile Immigrati Donne e Giovani Cisl nazionale, e Giuseppe Casucci, coordinatore Dipartimento politiche migratorie Uil nazionale – è chiedere al Parlamento di votare entro la fine di questa legislatura la riforma della legge 91/92 sulla Cittadinanza, già approvata due anni fa dalla Camera, che introduce i concetti dello Ius soli temperato e dello Ius culturae".<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> "Con la nuova legge infatti - spiegano Danesh, Kane, Ocmin e Casucci - i minori figli di cittadini stranieri lungo soggiornanti (5 anni), nati e cresciuti in Italia o giunti sul nostro territorio entro il 12° anno di età, che abbiano frequentato regolarmente un ciclo di studi di almeno 5 anni potranno diventare, su richiesta di uno dei due genitori, cittadini italiani".<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> "A scanso di equivoci e strumentalizzazioni politiche – continuano – va precisato che la nuova legge non riguarda gli immigrati irregolari, i minori non accompagnati e tutti coloro che continuano a sbarcare sulle nostre coste. I potenziali beneficiari di questo provvedimento sarebbero nell'immediato circa 800 mila, 643 mila nati nel nostro Paese e 166 mila studenti nati all'estero, mentre per il futuro si stimano circa 50 mila nuovi cittadini l'anno".<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> Pertanto Cgil, Cisl, Uil "ritengono si tratti di una grande occasione di civiltà per l'Italia e credono fermamente che l'approvazione di questa legge rappresenti la base fondamentale per una politica di integrazione responsabile ed efficace, in grado di realizzare una convivenza civile e sociale basata realmente su valori fondanti e condivisi, come ci suggerisce la nostra Carta costituzionale".<o:p class=""></o:p></font></div> <div style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;" class=""><font face="Verdana" class=""> "Continueremo ad impegnarci a tenere alta l'attenzione su questo tema insieme alle forze democratiche che vogliono un Paese aperto e civile", concludono.<o:p class=""></o:p></font></div> <p class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0.0001pt;"><br class=""> </p> <div class=""> <div style="color: rgb(0, 0, 0); font-family: Helvetica; font-size: 12px; font-style: normal; font-variant-caps: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px; -webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px;"> <br class=""> </div> </div> <br class=""> Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-47694865557108962822017-10-11T17:01:00.001+02:002017-10-11T17:01:37.103+02:00Vernissage della mostra dedicata alla vita e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>23 novembre - </strong>ore 18.00</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Letzte Front</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Vernissage della mostra dedicata alla vita</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Intervengono: </strong><strong>Miklós Klaus Rózsa</strong> (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. <strong>Beppe Giulietti</strong> (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), <strong>Giangi Cretti</strong> (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). <strong>Finissage: </strong>13 gennaio 2018, ore 18.00.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero.</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Info: <a href="http://www.photobastei.ch/"><span style="text-decoration: underline;">www.photobastei.ch</span></a> - <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;">cooperativo@bluewin.ch</span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Organizzano: <em>Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Istituto Italiano di Cultura Zurigo, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>18 novembre 2017</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Una giornata di studi e dibattiti</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>nel 120° dalla fondazione dell'ADL</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 10.00 - </strong><strong>Libri e autori</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il Dr. <strong>Lento</strong> parlerà de <em>La scoperta dell'attore cinematografico europeo</em>, (Pisa 2017). Il Dr. <strong>Demarta</strong> illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di <em>Per un'economia umana</em> di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). La Dr. <strong>Meschesi</strong> parlerà di <em>Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas</em>, (Milano 2010). Moderatore: <strong>Francesco Papagni</strong>, teologo e giornalista.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 11.00 - </strong><strong>Anima, mondo ed esperienza</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>L'eredità kantiana in Helmut Holzhey</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il prof. <strong>Pierfrancesco Fiorato</strong> (Sassari) discute con <strong>Helmut Holzhey</strong> (professore emerito presso l'Università di Zurigo) la sua opera <em>Il concetto kantiano di esperienza,</em> riedita nell'ottantesimo compleanno dell'Autore<em>. / </em>Moderatore: Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, <em>direttore dell'ADL.</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 12.15 – Pausa dei lavori e rinfresco</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 13.15 - </strong><strong>Il “Caso Englaro” otto anni dopo</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Beppino Englaro</strong>, padre di <strong>Eluana Englaro</strong>, e l'on. <strong>Renzo Tondo</strong>, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, <strong>Giangi Cretti</strong>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ore 14.15 - </strong><strong>Grande Riforma?</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il sen. <strong>Paolo Bagnoli</strong> (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. <strong>Felice Besostri</strong> (costituzionalista autore dei ricorsi contro il <em>Porcellum</em> e l'<em>Italicum</em>) e il Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, direttore dell'ADL, verranno “moderati” dal Dr. <strong>Mattia Lento</strong> (Innsbruck).</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Info: 044 2414475 / <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;">cooperativo@bluewin.ch</span></a></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-76955041833555402762017-10-03T17:00:00.000+02:002017-10-03T17:01:01.259+02:00Vernissage della mostra dedicata alla vita e all’opera di Andy Rocchelli (1983-2014)<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>23 novembre - </strong>ore 18.00 / </span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><span style="text-transform: uppercase;">Letzte Front </span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Vernissage della mostra dedicata alla vita </em></strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>e all’opera di Andy Rocchelli (1983-2014)</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Intervengono: </strong>Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). <strong>Finissage: </strong>13 gennaio 2018, ore 18.00.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero. </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Info: <a href="http://www.photobastei.ch/"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">www.photobastei.ch</span></span></a> - <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">cooperativo@bluewin.ch</span></span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong><span style="font-size: 10pt;">Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Istituto Italiano di Cultura Zurigo, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.</span></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-83583707604666143622017-09-26T16:53:00.001+02:002017-09-26T16:53:12.835+02:00ADL 120 : 1897 - 2017<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Una giornata di studi e dibattiti </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>nel 120° dalla fondazione dell'ADL</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><br></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>18 novembre 2017 - </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><br></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Ingresso libero </strong>/ Info: 044 2414475 / <a href="mailto:cooperativo@bluewin.ch"><span style="text-decoration: underline;">cooperativo@bluewin.ch</span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><br></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>> Ore 10.00</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Due libri presentati dai loro autori - </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Mattia Lento e Viviana Meschesi al confronto </em></strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>con il pubblico zurighese</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il Dr. <strong>Lento</strong> parlerà de<em> La scoperta dell’attore cinematografico eu­ro­peo, </em>(Pisa 2017)<em>. </em>La Dr. <strong>Meschesi</strong> parlerà di<em> Sistema e Tra­sgres­sione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, </em>(Milano 2010)<em>. </em>Moderatore: <strong>Francesco Papagni</strong><em>, teologo e giornalista.</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>> Ore 11.00</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Anima, mondo ed esperienza. - </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>L’eredità kantiana in Helmut Holzhey</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il prof. <strong>Pierfrancesco Fiorato</strong> (Sassari) discute con <strong>Helmut Holzhey</strong> (professore emerito presso l’Università di Zurigo) la sua opera <em>Il concetto kantiano di esperienza,</em> riedita nell’ottantesimo compleanno dell’Autore<em>. / </em>Moderatore: Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, <em>direttore dell’ADL.</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>> Ore 12.15 </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Pausa dei lavori e rinfresco</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>> Ore 13.15</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Il “Caso Englaro” otto anni dopo - </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Beppino Englaro</strong>, padre di <strong>Eluana Englaro</strong>, e l’on. <strong>Renzo Tondo</strong>, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all’epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, <strong>Giangi Cretti</strong>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>> Ore 14.15</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Grande Riforma? </strong></span><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ma l’Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Il sen. <strong>Paolo Bagnoli</strong> (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l’on. <strong>Felice Besostri</strong> (costituzionalista autore dei ricorsi contro il <em>Porcellum</em> e l’<em>Italicum</em>) e il Dr. <strong>Andrea Ermano</strong>, direttore dell’ADL, verranno “moderati” dal Dr. <strong>Mattia Lento</strong> (Innsbruck).</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><br></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-12493609205717786692017-06-27T15:56:00.001+02:002017-06-27T15:56:12.999+02:00FONDAZIONE NENNI - Ciao, Giuseppe<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: windowtext;">FONDAZIONE NENNI - Ciao, Giuseppe</span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><a href="http://fondazionenenni.wordpress.com/"><span style="color: windowtext;"><span style="text-decoration: underline;">http://fondazionenenni.wordpress.com/</span></span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Ieri si è spento Giuseppe Tamburrano per trent’anni Presidente della Fondazione Pietro Nenni. Con lui se ne va un pezzo di noi e della storia del socialismo italiano. Il Presidente Benvenuto, la famiglia Nenni, Antonio Tedesco e la Fondazione Nenni tutta, da lui fondata e così tanto amata, si stringono in un commosso abbraccio alla moglie Gianna e alla figlia Valeria. Lo ricorderemo sempre, Giuseppe, perché vive nei nostri cuori.</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Non amo scrivere in prima persona ma per una volta vorrei concedermi questa licenza. Per me Giuseppe Tamburrano è sempre stato il Profes­sore. Sin dai tempi in cui lavoravo in un giornale di provincia di ispi­ra­zione socialista e lo chiamavo per chiedergli di fornirmi le chiavi inter­pretative su quel che stava accadendo a livello politico. Roba di diversi decenni fa. Lui era sempre calmo, sereno, inanellava le parole con attenzione, certo non con la velocità con la quale vengono sciorinate sui <em>social</em>. Quell'attenzione nasceva dalla sua profonda preparazione. Le sue chiavi interpretative erano sempre ricche perché elaborate da una mente che alla frequentazione delle biblioteche aggiungeva il confronto con la realtà; vivificava il suo sapere nel fuoco della politica, cercando verifiche, alimentando anche dubbi, per sé e per gli altri.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Giuseppe Tamburrano ci ha lasciato. Accanto a Nenni (ma non solo accanto a Nenni) ha fatto politica e ha partecipato all'esperienza mi­glio­re della sinistra di governo che questo Paese abbia avuto nei set­tant'anni che hanno fatto seguito alla fine della seconda guerra mon­dia­le. Ha fatto la storia ma l'ha anche scritta tenendo separate le passioni del militante dal rigore del ricercatore. In quegli anni turbolenti, segna­ti dal terrorismo, lui, telefonicamente, era per me una guida affidabile nella comprensione delle vicende che caratterizzavano il Partito Socia­lista. Mai avrei pensato nella mia vita di ritrovarmi accanto a lui nella Fondazione che lui ha creato e intitolato all'uomo che prima ha ac­compagnato nell'esperienza di governo e poi raccontato nei suoi scritti.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">L'ultima volta a casa sua mi indicò dietro la scrivania la poltrona che fu di Nenni invitandomi a sedermi. Declinai l'invito: temevo di commettere un reato di vanità. Mi raccontò di questa sua inestinguibile passione, nata per vie familiari, dell'ingiusta fine di un'idea straordinariamente nobile e altrettanto straordinariamente offesa dalla mediocrità degli uomini. Forse parlavamo più facilmente perché eravamo accomunati dalle origini, venendo tutti e due da quella lingua di terra che si proietta verso Oriente. Ma la coerenza metteva il Professore al riparo da quell'accusa di levantinismo che spesso viene rivolta ai pugliesi. Ci mancherà. Ancor di più mancherà a Gianna, sua straordinaria compagna di vita: a lei va tutta la nostra amicizia e la nostra solidarietà. Al Professore il nostro grazie. <strong>(a.m.)</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong>I funerali di Giuseppe Tamburrano si terranno a Roma venerdì 23 giugno alle ore 11 presso la chiesa Santa Francesca Romana, Piazza dei Navigatori.</strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-29868198957091277942017-06-27T15:54:00.001+02:002017-06-27T15:54:44.656+02:00Lutto - Giuseppe Tamburrano (1929-2017)<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em><span style="color: windowtext;">La </span></em></strong><strong><span style="color: windowtext;">Federazione Socialista Italiana in Svizzera<em> e </em>L'Avvenire dei lavoratori<em>, che con Giuseppe Tamburrano hanno coltivato uno speciale rapporto di collaborazione nel comune impegno per la salvaguardia della cultura politica socialista italiana e del Centro Estero di ascendenza siloniana, esprimono a Gianna Granati, a tutti i familiari di Tamburrano e alla Fondazione Pietro Nenni un sentimento di vero, profondo e fraterno cordoglio a nome di tutti i socialisti italiani in emigrazione. </em></span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong><span style="color: windowtext;">Federazione Socialista Italiana in Svizzera </span></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;"><strong><span style="color: windowtext;">L'Avvenire dei lavoratori</span></strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-83702035495888306722017-06-27T15:48:00.001+02:002017-06-27T15:48:32.565+02:00Andrea Rocchelli - Vita e morte di un fotoreporter<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><span style="color: rgb(47, 85, 151);">È IN PREPARAZIONE A ZURIGO UNA MOSTRA </span><span style="color: rgb(47, 85, 151);">SU </span><strong><span style="color: rgb(47, 85, 151);">ANDREA ROCCHELLI </span></strong><span style="color: rgb(47, 85, 151);">CURATA </span><span style="color: rgb(47, 85, 151);">DAL FOTOGRAFO<strong> MIKLOS KLAUS ROSZA</strong></span></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>La trasmissione LASER della radio svizzera RSI ha dedicato ad Andrea Rocchelli un servizio (andato in onda lunedì 22 maggio 2017) e fruibile in podcast.</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><a href="http://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/laser/Andrea-Andy-Rocchelli-9133609.html"><strong><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">VAI AL SITO >>> ascolta la trasmissione</span></span></em></strong></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Morire per la libertà di stampa, per documentare con precisione e attenzione un evento drammatico e poco raccontato come la guerra del Donbass. Il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli è stato ucciso insieme al giornalista russo Andrej Mironov durante la realizzazione di un reportage sulla guerra Ucraina il 24 maggio 2014.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">La vicenda ha avuto una scarsa eco mediatica in quanto inizialmente la morte di Andrea e di Andrej era stata catalogata come incidente. Che non si fosse trattato di un incidente, ma di un attacco mirato a loro come giornalisti inermi, si è chiarito nel corso del tempo, a riflettori spenti.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Le autorità Ucraine, nonostante le assicurazioni di serie indagini e nonostante l'avvio di una rogatoria internazionale da parte della giustizia e del governo italiani, hanno eluso ogni quesito e non hanno finora fornito alcuna ricostruzione plausibile dell'accaduto, né hanno individuato responsabilità. In Italia il caso è ancora aperto.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Andrea era un giornalista attento e profondo e lo dimostrano non solo le sue foto, ma anche queste interviste, realizzate a Slovianks poco prima della sua morte e recuperate tra gli effetti personali del fotografo restituiti alla famiglia. Sono voci, queste, di civili stremati nascosti nei bunker, di bambini che associano ormai il suono dell'elicottero al “bum bum” del bombardamento.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Nel settembre 2014 a Bellinzona Monte Carasso è stata realizzata la prima mostra personale retrospettiva delle foto di Andrea Rocchelli, curata da Gianluigi Grossi (catalogo <em>Evidence</em>, 2014). L'Ambasciata Svizzera a Roma ha supportato, nell'ottobre 2015, un'altra mostra di Andrea dal titolo <em>Stories</em> svoltasi al “Museo di Roma in Trastevere”.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">L'Assemblea parlamentare dell'OCSE a Vienna, nel febbraio del 2015, ha ricordato la morte di Andrea Rocchelli e di Laurent Etienne, entrambi uccisi in Ucraina nel 2014 come casi paradigmatici di violazioni dei diritti umani e di sacrificio per i valori della solidarietà, del soccorso e dell'informazione.</span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-64247359683699191042017-06-13T15:52:00.001+02:002017-06-13T15:52:23.787+02:00Lampugnani, un maestro a Vigevano<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>“Piazza Ducale a Vigevano” mi ha risposto Vittorio Magnago Lampugnani. Gli avevo chiesto: "Tra le splendide piazze che </em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>ci ha appena illustrato, in quale vorrebbe vivere?"</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>di Marco Morosini </strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Eravamo all'aperitivo in suo onore, con Rettora e Presidente del Politecnico di Zurigo, docenti, studenti e invitati, appena dopo la sua lezione di commiato nell'aula magna, piena fino all'ultimo posto. La lista dei suoi libri fa a gara per lunghezza con la lista dei premi ricevuti, e con quella delle città dove ha studiato o insegnato. L'architetto e storico dell'urbanismo è stato fino a quest'anno uno dei più amati e prestigiosi docenti del Politecnico.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    "Tra le splendide piazze che ci ha appena illustrato, in quale vorrebbe vivere?", gli ho chiesto. Ora rifletteva e esitava a rispondermi, sorridendo gentile, nella sua “leggendaria ma ingannevole modestia”, come era stato detto nella <em>laudatio</em>.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    "Einfach so, aus dem Bauch" (così, spontaneamente “dalla pancia”) ho aggiunto allora. “Piazza Ducale a Vigevano” ha risposto, senza più esitare.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">    E ho subito pensato a come rimasi in meraviglia più che in qualunque altra piazza, quando mi affacciai su Piazza Ducale, sconosciuta a molti. E mi son ricordato di quando alla televisione italiana, in bianco e nero, senza le <em>réclame</em>, c'erano ancora le pause tra i programmi, ed erano riempite da lunghe sequenze delle più belle piazze italiane, accompagnate da un suono soave di clavicembalo.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    <span style="font-size: 12pt;">Ora in quella piazza, in quella Agorà della cultura comune che è oggi la televisione, invece delle più belle immagini delle piazze italiane, rimbomba­no le più brutte immagini e i più stupidi slogan che propagandano detergenti per il gabinetto, automobili, carta igienica, telefonini, lotterie, biscotti per cani, biscotti per bambini. Sì, proprio per quei bambini, che passano più tem­po davanti alla televisione che non a scuola. Crescendo ora nella piazza te­le­visiva, invece che in quella del paese, impareranno forse tanto sulla ar­chitettura dei mulini bianchi. Ma forse niente su quella delle più belle piazze italiane.</span></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva;">    <span style="font-size: 12pt;">Nella lezione di commiato Magnago Lampugnani ci ha aveva mostrato decine di magnifiche piazze, cominciando dalla Agorà ateniese. Il messaggio della lezione – e forse di buona parte della sua opera: proprio le piazze sono uno dei migliori specchi di una civiltà.</span></span></p><p><strong><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><a href="https://www.ethz.ch/en/news-and-events/eth-news/news/2017/05/lampugnani-portrait.html"><em><span style="text-decoration: underline;">Vai al servizio su Lampugnani nel sito del Politecnico di Zurigo</span></em></a></span></strong></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-87673162812001490762017-05-30T13:33:00.001+02:002017-05-30T13:33:05.531+02:00Emilio Speciale (1954-2017)<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><span style="color: windowtext;">Lutto </span></strong> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>«Se volete leggere i miei versi, fatelo lentamente!»<em> - Dopo lunga ma­­­­­­lat­tia, il 23 maggio si è serenamente spento Emilio Speciale, fi­lo­logo e letterato italiano, allievo di Umberto Eco, autore d'impor­tan­ti saggi e studi, fon­da­tore e di­rettore della </em>Rivista interna­zio­nale di stu­di leopar­dia­ni<em>. Per le edizioni ADL aveva curato il vo­lu­me de­gli atti del convegno </em>Zurigo per Silone<em>. Lascia la moglie, Ta­tia­na Cri­velli, ordi­na­ria di italia­ni­sti­ca, e una folta cerchia di parenti, con­giunti e amici. Le esequie avranno luogo venerdì 26 maggio, al­le ore 11, presso la cappella del cre­ma­torio Nord­heim di Zurigo (Halle II).</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Si era specializzato presso la <em>Yale University</em> e aveva fondato la prima collana di Libri Elettronici Italiani (LEI). Era un convinto sostenitore delle grandi possibilità che i nuovi supporti offrivano al libro, vero centro di gravità permanente di ogni sua borgesiana ossessione.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">A Emilio Speciale piaceva fare non solo i libri elettronici, ma anche quelli di carta. Il mese scorso aveva mandato in tipografia l'ultimo vo­lume della RISL, la “Rivista internazionale di studi leopardiani”, da lui fondata e diretta. Allo stremo delle forze, era riuscito a concludere quel prezioso lavoro editoriale e parlava con sincero entusiasmo degli au­tori, della bellezza dei loro saggi, ma anche della qualità della carta, della copertina e delle rifiniture.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">A Bologna, negli anni Settanta, Speciale era stato tra gli allievi prediletti di Umberto Eco e va da sé che amasse quindi i geniali fumettisti che in quell'epoca bazzicavano intorno al Dams e all'<em>Alma Mater:</em> Andrea Pazienza, Filippo Scòzzari e tutti gli altri.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Amava innovare, conservare, scardinare.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Adorava una certa commedia all'italiana, quella abitata dal conte Raffaello Mascetti, nobile decaduto costretto a risiedere dapprima presso amici, poi in uno scantinato. In trepida attesa del redattore Perozzi, che all'alba, dopo il lavoro, già sente una specie di nostalgia per la giornata di normale irripetibilità, tutta zeppa di “supercazzole” e “zingarate” a venire… <em>Amici miei, </em>grande cinema, grande lascito poe­tico di Pietro Germi e Mario Monicelli.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">All'inizio del gennaio scorso, dopo un anno di durissima malattia, Emilio ci aveva scritto: <em>«Questo “andare avanti” comporta un peso psicologico struggente… Anche questa è vita, seppure al dieci per cento, e si va avanti passettino dopo passettino senza farsi illusioni. </em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><em> Ma se fosse questa la vera essenza della nostra esistenza? Un continuo inganno, una serie di illusioni senza speranza, una fregatura insomma? Ma che fregatura… se penso ad una nuotatina nelle limpide acque di San Vito, una passeggiata nella Michigan Avenue di Chicago o nel Malecon dell'Avana, una chiacchierata con gli amici, un rac­conto del nostro Gianni Celati, una cena come si deve all'agritu­ri­smo Canalotto o da Ciccio Sultano a Ragusa, un disco di Tom Waits, ecc. ecc. ecc. piccole cose che hanno rallegrato i miei giorni; allora dico… andiamo avanti!»</em></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">È una delle pagine che Emilio ci inviava periodicamente in posta elettronica per tenerci al corrente della situazione durante "il cam­mino", come lo chiamava lui.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Pochi giorni fa ci ha mandato un <em>Commiato</em> e un libro di poesie intitolato <em>Versi 1975-2017</em>, dedicato a Tatiana:</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><em> «In queste ultime settimane ho raccolto in un volumetto dei tentativi di poesia, scritti nel corso di tutta la mia vita, senza alcuna pretesa. Ne ho fatto un libro elettronico pubblicato nell'iBooks Store della Apple. Ne ho preparato anche una versione pdf che vi allego, come ricordo. Se volete leggere i miei versi, fatelo lentamente!»</em></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-70708548625454798542017-05-22T16:41:00.001+02:002017-05-22T16:41:52.965+02:00Dalla Fondazione Rosselli di Firenze<p></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><a href="http://www.rosselli.org/"><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">http://www.rosselli.org/</span></span></a></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>In Francia per i Rosselli</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong><em>Quest'anno ricorre l'ottantesimo anniversario dell'assassinio di Carlo e Nello Rosselli, avvenuto a Bagnoles de l'Orne il 9 giugno 1937. Per onorare la memoria di Carlo e Nello saremo presenti in Francia con due iniziative.</em></strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"> </span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>di Valdo Spini</strong></span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Martedì 6 giugno a Parigi, presso l'Istituto Italiano di Cultura, una giornata di studio promossa con la Fondazione Circolo Rosselli con relazioni di Valdo Spini, Presidente della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli, Alessandro Giacone Université Grenoble-Alpes, Michele Canonica, Presidente Asociazione Dante Alighieri di Parigi, Michele Mioni Université Paris 1, Simone Visciola Université de Toulon, Isabelle Richet et Thibault Guichard Université Paris 8, Éric Vial et Diego Dilettoso Université de Cergy-Pontoise, Patrizia Dogliani Université de Bologne, Marco Bresciani Université de Pise, Francesca Tortorella Université de Strasbourg, Olivier Dard Université Paris-Sorbonne, Éric Panthou Archivi di Clermont-Ferrand. Al termine dei lavori, alle ore 19, ci sarà una iniziativa pubblica, coordinata dal direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, dr. Fabio Gambaro, e sarà proiettato il documentario prodotto dalla RAI TV “Carlo e Nello Rosselli”. Contemporaneamente, sarà allestita la mostra sui fratelli Rosselli prodotta dalla Fondazione Circolo Rosselli</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;">Mercoledì 7 giugno, a Bagnoles de l'Orne, presso il monumento che ricorda Carlo e Nello Rosselli, su invito delle autorità locali, si svolgerà una cerimonia di commemorazione.</span></p><p><span style="font-family: verdana,geneva; font-size: 12pt;"><strong>Chi volesse prenotarsi per il pullman che il giorno 7 giugno trasporterà i partecipanti da Parigi a Bagnoles de l'Orne può rivolgersi all'indirizzo </strong><a href="mailto:fondazione.circolorosselli@gmail.com"><strong><em><span style="text-decoration: underline;"><span style="color: rgb(0, 125, 188);" color="#007dbc">fondazione.circolorosselli@gmail.com</span></span></em></strong></a><strong>. Il pullman è messo a disposizione dalla Fondazione. Posti liberi sino ad esaurimento. Preghiamo anche chi avesse già espresso il proprio interesse a partecipare di ufficializzare la propria presenza scrivendo al nostro indirizzo.</strong></span></p>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-7963253012500676676.post-56429537871069038632017-05-09T14:35:00.001+02:002017-05-09T14:35:15.611+02:00Mandi, Leo - In morte di Leonardo Zanier (1935-2017)<p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><em>Mandi</em></strong><strong>, Leo</strong></span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong><em>In morte di Leonardo Zanier (1935-2017) un comune amico e com­pagno, Gigi Bettoli, mi chiede di scrivere qualcosa in ricordo del grande poeta carnico. Compito non facile.</em></strong></span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;"><strong>di Andrea Ermano</strong></span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">L'ultima volta che ho visto Leonardo Zanier nella sua casa di Maran­za­nis, in Carnia, è stato il primo maggio di tre anni fa. La sua compagna, Flora Ruchat, era morta dopo lunga malattia un anno e mezzo prima, in una sera d'ottobre, all'<em>Unispital</em> di Zurigo. E quella sera ricordo che, ac­compagnato dal figlio Luca, lui aveva voluto incontrarmi al <em>Coopi</em>. Flo­ra Ruchat-Roncati (1937-2012) era una grande donna, un architetto di genio, una personalità eccezionale. Lo aveva lasciato in una pro­stra­zione <em>quinziana</em>. Ma Zanier voleva rimanere combattivo. E stava preparando una presentazione a Roma della nuova edizione arabo-francese-italo-friuliana di <em>Libers... di scugnî lâ.</em></span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Quasi esattamente quarant'anni prima, nella primavera calda del 1972, ci eravamo conosciuti a Tolmezzo dove noialtri, studenti alle prime armi, provavamo una <em>pièce </em>teatrale ispirata alle sue poesie. Erano i mesi della lotta per la salvaguardia del Calzaturificio Artha la cui proprietà, una volta attinto a importanti finanziamenti pubblici, aveva chiuso i battenti mettendo sul lastrico tutte le maestranze.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Noialtri liceali solidarizzavamo. Scendemmo in piazza con i la­vo­ra­tori. Partecipammo a varie forme di protesta sindacale, tra cui una tenda allestita in piazza per "sensibilizzare" la popolazione circa la ne­cessità di difendere il lavoro e di sconfiggere la piaga dell'emigra­zione. Di qui l'esperimento teatrale in cui le poesie zanieriane – e soprattutto <em>Dedica – </em>costituivano la principale ispirazione. Eravamo giovanissimi. Ricordo che tra noi bazzicavano future personalità del mondo della comunicazione, della cultura e della politica: futuri giornalisti come Alberto Terasso, future rettrici d'uni­ver­sità come Cristiana Compagno, futuri governatori di Regione come Renzo Tondo.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Quale bilancio deve trarre la nostra generazione di fronte ai massicci flussi migratori nuovamente in atto?</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    In vita sua Zanier ha scritto tante cose, tra cui otto raccolte di poesie, nelle quali traspare una prepotente capacità di toccare i nervi più profondi del nostro sentire. Se «la poesia – come diceva Paul Celan –  si espone, non s'impone», bisogna riconoscere che in Zanier a esporsi è un'autenticità vertiginosa. Ma anche vertiginosamente spiritosa: <em>Che Diaz… us al meriti! </em></span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Altrimenti non si spiegherebbe in che modo una produzione lirica sedimentatasi per lo più nel friulano iper-minoritario parlato da un pugno di persone nelle valli dell'alto Degano abbia finito per vedersi tradotta nelle principali lingue del mondo, dilagando dentro la coscienza di miriadi di lettrici e di lettori.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Ma in vita sua Zanier non ha solo "scritto", ha anche "fatto": ha mes­so in piedi la più importante scuola di formazione per adulti a nord del­le Alpi, ha contribuito ad avviare diversi progetti dell'UE contro la po­ver­tà e la marginalità, ha ideato e fondato la struttura dell'Albergo dif­fuso nella sua Comeglians. E la lista sarebbe ancora lunga. La sua bat­taglia più importante, negli anni Sessanta, Zanier l'ha combattuta come pre­si­dente delle <em>Colonie Libere Italiane in Svizzera</em>, la maggiore orga­niz­za­zione di massa dell'emigrazione quando infuriavano le cam­pagne d'odio guidate dai nostalgici del manganello e delle camicie brune.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Se oggi gli "eroici" nipotini di Hitler e di Mussolini danno fuoco alle baracche dei rifugiati, neanche allora emigrare era propriamente uno scherzo: sui tram, nelle strade, nelle scuole e nei locali pubblici dei variegati "Nord" sparsi per questo continente sempre in bilico sull'orlo del razzismo il clima anti-meridionale (e in quell'epoca gli "albanesi" eravamo noi italiani) conduceva spesso a pestaggi brutali che talvolta trovavano il loro epilogo in ospedale o all'obitorio.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Fu soprattutto grazie a esponenti della sinistra comunista (Leo Za­nier, Sandro Rodoni e Giuliano Pajetta) non meno che della sinistra socialista (Ezio Canonica, Emilie Lieberherr e Loris Fortuna) che l'on­data xenofoba fu, allora, sconfitta. Sappiamo fare di meglio noi oggi?</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Le poesie di Zanier posseggono una forza incredibile, un impatto che aumenta con il tempo. E questo vale a partire della sua opera pri­ma, testo veramente classico al quale sempre nuovamente sento l'esi­genza di tornare pur conoscendo e apprezzando <em>tutta </em>l'opera di Leo.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    <em>Libers... di scugnî lâ. </em>("Liberi… di dover partire") uscì nel 1964 presso l'editore Del Bianco di Udine. Seguirono numerose riedizioni, inclusa quella patrocinata presso Garzanti da Tullio De Mauro, di cui ricordo le parole di alta stima. Ricordo un'omerica cena insieme ai filosofi Pier Aldo Rovatti e Helmut Holzhey, le affollatissime presenta­zioni di suoi libri, cui mi chiamò a parlare insieme alla telegiornalista tici­nese Tiziana Mona e al filologo Rienzo Pellegini. Né di­mentico l'ispirazione che Zanier seppe trasmettere a uno straordinario in­tel­let­tuale, Giorgio Ferigo, scomparso prematuramente nel 2007.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">    Non posso dare conto qui di una vita così splendida e ricca di così tanti affetti, di così tanti conseguimenti.</span></p><p class="ox-7fc189b6ba-MsoNoSpacing"><span style="font-family: verdana,geneva,sans-serif; font-size: 12pt;">Ritorno a <em>Libers... di scugnî lâ. </em>Leonardo era molto fiero della versione più recente, quella in arabo, approntata dal professor Ayad Alabbar per Effigie Editori nel 2012: «Più che poesie in lingua friulana nella loro declinazione carnica, è un'aspra sintesi della costrizione, della dispera­zione e della speranza che sono sottese al mondo dell'emigra­zio­ne», si legge nel breve testo del risvolto, certamente ispirato da Zanier stesso. «Scritto da un emigrante figlio di emigranti, il testo viene qui affian­ca­to dalle traduzioni in italiano, arabo e francese. Si vorrebbe in tal modo offrirlo a tutte quelle migliaia di uomini e donne immigrati in Italia da altri mondi, in fuga dalla fame o dalle guerre. È un percorso riconosci­bile in quello di molti nostri connazionali, partiti nel secolo scorso in cerca di fortuna, lontano dalla propria terra e dai propri cari».</span></p>Unknownnoreply@blogger.com