lunedì 15 settembre 2014

All over the world to change it

Da Avanti! online www.avantionline.it/

 

Il Festival Iusy di Malta

 

“All over the world to change it”

 

di Elisa Gambardell e Riccardo Galetti

 

Malta, agosto 2014 – Una delegazione della Federazione dei Giovani Socialisti (FGS) ha preso parte tra il 20 e il 26 agosto al Festival Mondiale dell’Internazionale dei giovani socialisti (IUSY) a Malta. La partecipazione a questo importante appuntamento internazionale, cui hanno preso parte oltre 1.200 giovani provenienti da tutti i continenti, ribadisce il forte impegno dell’FGS sul piano delle relazioni internazionali e della politica estera.

    Importanti campagne per i diritti umani (come quella per il rilascio del compagno venezuelano Paniz) per le libertà dei popoli (come quella per i fratelli curdi) e le partecipazioni agli ultimi congressi internazionali da protagonisti, hanno garantito alle politiche dei giovani socialisti italiani il rispetto ed il riconoscimento dei compagni di tutto il mondo.

    Per i nostri delegati è stata un’esperienza umana e politica straordinaria. Siamo entrati a contatto con compagni dalle storie più diverse, con un vissuto politico e personale per noi difficile da immaginare. Pensiamo ai compagni ucraini, bielorussi, curdi, palestinesi, israeliani, saharawi o birmani. Compagni per i quali l’impegno politico può significare l’arresto, l’esilio o l’essere vittima di violenza. La forza dei compagni norvegesi dell’AUF, presenti con più di 100 partecipanti, per non dimenticare la strage di Utoya, ricordata con commozione alla cerimonia d’apertura del festival… Continua al sito di AvantiOnline

 

 

FONDAZIONE NENNI http://fondazionenenni.wordpress.com/

 

Propaganda e verità

 

Rieccoci col nostro blog dopo un mese di – disastrose – vacanze. Ripartiamo con un sommario bilancio. Renzi ha ottenuto il 40,8% alle elezioni europee. Si tratta di 11.172.000. Una cifra cospicua in confronto agli 8.644.000 di Bersani alle politiche del 2013: oltre 2.500.000 voti in più non sono una bella cifra? Ma che cosa ha fatto Renzi?

 

di Giuseppe Tamburrano

 

Il bonus di 80 euro è servito certamente a chi lo ha ricevuto, ma non altrettanto certamente all’economia che è stagnate anzi in vera e propria depressione o deflazione.

    Il Senato ha votato la sua riforma la quale ha una lunga navigazione tra Camera, Senato e probabilmente un referendum per approvarla. Il nuovo Senato, se andrà in porto, sarà una ibrida figura istituzionale che a mio parere combinerà ben poco perché i suoi componenti – sindaci e presidenti dei regione – debbono trascurare i loro compiti istituzionali, venire a Roma, per svolgere funzioni di scarsa importanza e senza percepire un euro.

    Renzi ha messo in cantiere altre iniziative (ne parleremo se e quando…) ma nulla o quasi per affrontare il problema economico.

    E’ vero, la Mogherini è la nuova Lady Pesc. Ma la vittoria non è di Renzi; è della Polonia che si aggiudica l’importante carica di Presidente del Consiglio europeo. Ben più importante della carica della Mogherini, perché com’è noto l’Europa non ha una sua politica estera che resta appannaggio, insieme con la Difesa, dei singoli stati. E’ una vittoria della Merkel della quale la Polonia è fedelissima alleata.

    Alfano è riuscito ad ottenere un impegno europeo sul problema dell’immigrazione clandestina dalle coste libiche. A me pare ben poco. Tra le nuove misure è prevista la distruzione dei barconi della morte: vuol dire che questi natanti, carichi anche di cadaveri, fin ora sono stati rispediti verso le coste libiche per riempirsi di un nuovo carico di disperazione e di morte verso l’Italia? Respinti e guidati da chi? Dagli stessi scafisti autori di gravi reati? Vorremmo capire.

    E penso a Berlusconi il quale diventò amico di Gheddafi e da lui poteva ottenere facilmente di fermare il traffico umano dalla Libia. La quale ora è nel caos e nessuno può fare nulla per affrontare il problema all’origine.

    Mala tempora currunt!

       

 

Da l’Unità online http://www.unita.it/

 

 

Eccome se ci serve

 

Dalle feste una sola voce: riaprire l'Unità

 

di Pietro Spataro

 

«L'Unità ci serve, eccome se ci serve», dice Franco Marini suscitando l'applauso delle tante persone venute alla festa di Bologna ad ascoltare un dibattito sui rischi che corre l'Europa. I rischi che corre l'Unità, paradossalmente, qui mettono più ansia. Si vede dalla tensione che c'è, dai battiti di mani che si rincorrono e durano minuti e minuti quando si dice che il giornale fondato da Gramsci deve riaprire, e non per il suo glorioso passato che pure è importante, ma perché è un pezzo del futuro della sinistra e del Pd e ognuno di noi, da Renzi al volontario che monta gli stand, deve impegnarsi affinché ciò accada e non si perda tempo.

 

Vai al sito dell’Unità