lunedì 15 settembre 2014

Segnalazioni - Saggi e dibattiti

SEGNALAZIONE 1

 

Il "Matteotti" di Arfè

 

In occasione del 90° anniversario dell'omicidio di Giacomo Matteotti Fabio Vander ha curato per gli Editori Riuniti la ristampa del (prezioso) saggio Giacomo Matteotti uomo e politico, pubblicato da Gaetano Arfè sulla «Rivista Storica Italiana» nel 1966 e ora per la prima volta disponibile in volume. Di seguito riportiamo alcuni stralci dall'introduzione ringraziando gli Editori Riuniti e il Curatore per l'amichevole concessione.

 

di Fabio Vander *)

 

Il saggio di Gaetano Arfè che riproponiamo è uno dei pochi ritratti completi della figura e dell'opera di Giacomo Matteotti. Ha il merito di rendere in modo concentrato ma esaustivo le peculiarità del Matteotti politico, l'originalità del suo socialismo, rispetto sia alla vicenda del comunismo, italiano e no, sia però anche alla tradizione del riformismo turatiano. [...]

    In questa ricerca di una inedita rivoluzione in Occidente, aperta anche a intese con «ceti non proletari» e con la «borghesia più sana», Matteotti, come nota acutamente Arfè, ricorda Gramsci. La sua era una concezione politica che, non scevra di «suggestioni finalistiche», puntava ad essere alternativa sia al sovversivismo bolscevico, sia ad un gradualismo rinunciatario e che «si accontenta». [...]

    Per questa intransigenza, ma anche chiarezza di prospettiva politica, la mano omicida del fascismo si volse, il 10 giugno 1924, proprio contro Giacomo Matteotti e non contro personaggi magari più noti e rappresentativi del socialismo italiano, «un Maffi o un Turati» come chiosa Arfè. Il nemico più pericoloso era lui.

    Si può concludere sottolineando che con il suo sacrificio certamente «nasce l'etica dell'antifascismo», quella «religione della libertà» che dette all'Italia migliore la possibilità e la dignità di resistere alla lunga notte di quanti «hanno la forza ma non la ragione».

 

 

Gaetano Arfè, (Somma Vesuviana, 1925 – Napoli, 2007) è stato un politico, giornalista e storico italiano. Ai primi del 1943 svolge attività di collegamento tra il CLN di Sondrio e Milano e i partigiani della Valtellina ai quali si unisce nel 1944 militando in una formazione di Giustizia e Libertà fino alla Liberazione. Nel 1945 si iscrive al Partito Socialista nel quale rimarrà fino al 1985. Laureatosi in lettere e filosofia a Napoli nel 1948, si specializza in storia presso l'Istituto Italiano per gli Studi Storici presieduto da Benedetto Croce. Negli anni cinquanta, a Firenze, entra in contatto con la rivista Il Ponte e con personalità dell'antifascismo quali Romano Bilenchi, direttore del Nuovo Corriere, Delio Cantimori, Cesare Luporini, Piero Calamandrei e Tristano Codignola. Dal 1965 è libero docente di Storia contemporanea nelle Università di Bari e Salerno. Nel 1973 diviene titolare della cattedra di «Storia dei partiti e movimenti politici» presso l'Università di Firenze. Dal 1959 al 1971 è condirettore della rivista socialista Mondo Operaio, e dal 1966 diviene direttore del quotidiano socialista Avanti!, alla cui guida resterà per dieci anni. Nel 1986 lascia il partito socialista in totale disaccordo col segretario Bettino Craxi, e dà alle stampe lo scritto La questione socialista, con cui motiva la fuoruscita dal PSI.

 

*) FABIO VANDER. Storico e filosofo, lavora presso il Senato della Repubblica, si è laureato in filosofia con Gennaro Sasso e in scienze politiche con Pietro Scoppola. Tra le sue pubblicazioni: Metafisica della guerra (Milano, 1995); La democrazia in Italia (Genova-Milano, 2004); Contraddizione e divenire (Milano, 2005); Critica della filosofia italiana contemporanea (Genova-Milano, 2007); Essere e non-essere (Milano, 2009); De philosophia italica (Lecce, 2010); Posizione e Movimento - (Milano, 2014).

 

 

Gaetano Arfè, Giacomo Matteotti uomo e politico

Editori Riuniti, 2014 / Pagine: 78 / Prezzo: € 12,00

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SEGNALAZIONE 2

 

Bettino Craxi – "Io parlo e continuerò a parlare"

 

"Tutte le mattine, un compagno gli inviava dall'Italia, sull'ormai famoso fax, la rassegna stampa giornaliera. Sul retro di quei fogli Bettino scriveva di getto reagendo ai fatti della giornata o, in seguito alle sue notti insonni, le sue riflessioni", così Stefania Craxi rievoca la genesi di questo volume, curato dalla Fondazione intitolata alla memoria del padre e da lei presieduta: "Ogni tanto fantasticava di un libro di memorie che non avrebbe poi mai scritto, ma era grande il suo desiderio affinché la storia fosse scritta bene".

 

"Io parlo e continuerò a parlare" contiene gli scritti in parte inediti di Bettino Craxi durante gli anni dell'esilio tunisino. Una cronaca quasi quotidiana delle vicende di Tangentopoli, totalmente immersa nei fatti che vengono raccontati in presa diretta, senza sapere ancora quale Italia sarebbe scaturita da quella stagione. Craxi dice la sua sul sistema di finanziamento dei partiti e sul nuovo scenario politico che vede delinearsi, riflette sugli anni di piombo, su Moro e le BR, sull'Europa, sui servizi segreti deviati, sulla propria scelta d'esilio, sulla malattia che lo condurrà alla morte. Le pagine che dedica alla «Seconda Repubblica» sono fitte di ritratti scolpiti, a volte, ferocemente: Berlusconi, Bossi, D'Alema, i leader del PCI o ex PCI, e poi ancora Fini, Prodi, Di Pietro, Ilda Boccassini e gli altri giudici del pool di Milano. Tutti protagonisti del passaggio tra «Prima» e «Seconda Repubblica», un nodo fondamentale della storia italiana recente che la lettura di questo libro aiuta a conoscere e comprendere.

 

 

Benedetto Craxi, detto Bettino (Milano 1934 - Hammamet, Tunisia, 2000), segretario del Psi dal 1976 al 1993 e primo socialista a ricoprire la carica di presidente del Consiglio, guidò consecutivamente due governi di coalizione dal 1983 al 1987 portando l'Italia a conseguire notevoli risultati politici ed economici. Indiscusso protagonista della scena politica negli anni Ottanta, fu vicepresidente dell'Internazionale socialista, Rappresentante personale del Segretario generale dell'Onu per il debito dei Paesi in via di sviluppo nonché Consigliere speciale dell'Onu per il consolidamento della pace e della sicurezza. Travolto dalle complesse vicende che determinarono il crollo della «Prima Repubblica», è morto ad Hammamet, in Tunisia, il 19 gennaio del 2000.

 

Bettino Craxi, Io parlo e continuerò a parlare

Mondadori, 2014 / Pagine: 264 / Prezzo: € 18,00

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SEGNALAZIONE 3

 

Dalla Prima guerra mondiale alla Resistenza per l'Europa unita

 

Si è tenuto il 7 settembre scorso, nell'ambito della Festa Nazionale de l'Unità, un interessante dibattito sul tema, particolarmente caro all'ADL: "Dalla prima guerra mondiale all'impegno della Resistenza per l'Europa unita".

    Hanno preso parte alla tavola rotonda: Carlo Ghezzi, Segretario della Fondazione Giuseppe Di Vittorio (CGIL); Franco Marini, già presidente del Senato della Repubblica (PD); Giorgio Benvenuto, già senatore, ex segretario nazionale del Psi; Luciano Guerzoni, già senatore e segretario organizzativo dei DS e Antonio Maglie, giornalista.

 

La conferenza è stata coordinata dal vicedirettore de "L'Unità", Pietro Spataro.

 

Dell'incontro è disponibile su Radio Radicale una registrazione in podcast di cui consigliamo l'ascolto.

 

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