martedì 28 giugno 2016

Il restauro del monumento ai Rosselli di Bagnoles de l'Orne

Dalla Fondazione Rosselli di Firenze

http://www.rosselli.org/

 

Il restauro del monumento ai Rosselli di Bagnoles de l'Orne e le prossime iniziative  del 27-28-29 giugno

 

di Valdo Spini

 

Nell’agosto dello scorso anno 2015 ero stato a Bagnoles de l’Orne e avevo trovato il monumento, opera di Carlo Sergio Signori, ivi collocato nel 1949, ben tenuto e in buone condizioni. Lo scorrere del tempo però aveva offuscato il biancore del marmo di Carrara mentre l’iscrizione era diventata praticamente illeggibile.

   Avevo quindi rivolto un appello per il suo restauro e questo appello era stato accolto da Francesca Nicòli, direttore dell’omonimo laboratorio di scultura di Carrara, proprio quello in cui l’opera era stata scolpita e da dove era partita nel 19549 alla volta di Bagnoles de l’Orne. Il laboratorio Nicòli aveva inviato un suo operatore, che aveva proceduto al restauro con il supporto del Comune di Bagnoles , restituendogli tutto il bianco proprio del marmo di Carrara e ripristinando la scritta.

    Si avvicinava il 79esimo anniversario dell’uccisione dei fratelli Rosselli (9 giugno 1937) e l’inaugurazione del restauro mi sembrava il modo migliore di ricordarlo.

    Nell’occasione avevo anche accettato l’offerta di Giovanna Cec­catelli Gurrieri  (Edizioni Clichy) di curare  per i fratelli Rosselli uno dei volumetti della sua collana Sorbonne, ciascuno dei quali è dedicato a personaggi di rilievo. Ne è scaturito Carlo e Nello Rosselli. Testi­mo­ni di Giustizia e Libertà  a cura di Valdo Spini, Firenze Clichy 2016..

    Lo abbiamo presentato a Parigi il 3 giugno, alla Maison d’Italie della Cité Internationale Universitaire di Parigi. Sono intervenuti Michele Canonica (Presidente del Comitato di Parigi della Società Dante Alighieri), Roberto Giacone (Direttore della Maison de l'Italie), Stefano Montefiori (Corrispondente a Parigi de Il Corriere della Sera), Eric Vial (Professore di storia contemporanea all’Université de Cergy-Pontoise) e, naturalmente, l’autore.

    Sabato 4 giugno, alle ore 15. OO a Bagnoles de l'Orne, sul luogo dell'uccisione di Carlo e Nello Rosselli, è stato inaugurato il restauro del monumento ai Rosselli, compiuto dallo studio Nicòli di Carrara, dove il monumento, opera di Carlo Sergio Signori, venne scolpito nel 1949.

 

Da Parigi, per parteciparvi, è partito un pullman con quattordici per­so­ne a bordo: Maria Paola Antolini; Francesca Nicòli con la figlia Be­renice e Vittorio Prayer; Giuseppe Giorgetti con la moglie Veronica e il loro figlio; Maria Cristina Morello e Mariachiara Verrigni , rispet­tivamente Presidente e Segretaria del Circolo Anpi di Parigi intitolato ai fratelli Rosselli, Michele Mioni dottorando alla Sorbonne Francesca Tortorella ricercatrice a Strasburgo ; Ibis Ismail, Lucilla e Valdo Spini.

    In macchina sono arrivati Monica Rosselli, in rappresentanza della famiglia Rosselli insieme al cugino Ca’ Zorzi e la sua famiglia. Con la loro vettura, sono pure arrivati. l’ambasciatore d’Italia Giandomenico Magliano e il Console a Parigi, Andrea Cavallari.

    All’ora prevista si è svolta una cerimonia sobria ed essenziale sul luogo dell’uccisione, il bosco di Couterne, a quattro chilometri da Bagnoles,  con discorsi dell’Ambasciatore Magliano, mio, e un saluto di Monica Rosselli a nome di tutta la famiglia. Sono stati deposti fiori dall’Ambasciata e il consolato d’Italia, dalla Fondazione Circolo Rosselli, dal Comune di Bagnoles, dall’Anpi di Parigi.

    Presenti le autorità locali e municipali. Regia inappuntabile della Direttrice Generale dei Servizi della Municipalità, Marie-Christine Delage

    Una grande emozione!

    C’è un filmato delle varie fasi della cerimonia, ripreso da Giuseppe Giorgetti

    Dopo la cerimonia, ci siamo recati a piedi nel vicino castello di Couterne (XVI-XVII secolo) dove il proprietario, erede della famiglia originaria, Monsieur Edouard de Frotte ci ha invitato per il vin d’honneur che ci è stato offerto, presenti i consiglieri municipali. Hanno preso la parola le Maire Olivier Petitjean, le Maire deleguè e consigliere dipartimentale, Jean Pierre Bloue, lo stesso Monsieur de Frotte. Questi, bambino piccolo all’epoca dei fatti, poteva comunque ricordarsi dell’eco che ne era seguita. Ha anche aggiunto di avere avuto due fratelli morti in deportazione in Germania.

    Ci ha mostrato il libro d’onore del 1949, con gli intervenuti alla cerimonia di inaugurazione del monumento (con emozione abbiamo visto la firma di Ferruccio Parri) e abbiamo firmato la nostra pagina del 2016.

    Terminato il vin d’honneur abbiamo ripreso il viaggio alla volta di Parigi.

    Come giornali ci hanno seguito La Stampa, Il Corriere Fiorentino, il Manifesto, La Nazione, e i francesi l'Ouest e Le publicateur libre. Come televisioni il programma Rai Storia e il Tg3 della Toscana, Ha parlato di noi anche la rubrica della mattina di Italia 7. L’Ansa e La Presse e l’Adn Kronos hanno fatto comunicati di agenzie e così Stamptoscana..

    La documentazione cartacea e iconografica, è disponibile sul sito della Fondazione www.rosselli.org o sulla pagina fb della Fondazione o comunque presso la Fondazione:tel 055 2658192.

 

martedì 21 giugno 2016

La scuola del malessere

       

Da vivalascuola riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

La scuola del malessere

 

Un bilancio dell’annno scolastico 2015-2016…

 

di Giorgio Morale

 

vivalascuola presenta un bilancio dell'anno scolastico 2012-2016, a firma di Tullio Carapella:

 

https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2016/06/06/vivalascuola-209/

 

Si tratta di un bilancio all'insegna del malessere, malessere che non è solo uno stato d'animo ma un chiaro sintomo di una politica.

    Nell’affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo Pubblico di Siena si vedono i cittadini vivere nell’ordine e nell’armonia, mentre nell’affresco del Cattivo Governo si vede al centro la Tirannide, circondata da Avarizia, Superbia, Vanagloria. Gli effetti sono una città in rovina, dove dominano la divisione e la miseria.

    La “Buona Scuola” di Renzi è una città in rovina, quindi uno specchio del cattivo governo. Lungi dal creare ordine e armonia, essa ha portato nelle scuole competizione e conflittualità. La miseria c’era già da tempo.

    Questa è l’ultima puntata del 2015-2016, a meno di necessità impreviste vivalascuola riprenderà a settembre. Per intanto, invitiamo a firmare per i referendum abrogativi di 4 commi della Legge 107, finché c’è tempo – entro fine giugno.

    Con un grazie di cuore a collaboratori e lettori e auguri di una buona estate a tutti.

       

   

 

Da CRITICA LIBERALE  riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Liberali per il NO

 

No alla deforma costituzionale

 

Care amiche e cari amici, sabato 25 giugno a Roma è convocata l'assemblea dei Liberali per il NO alla deforma costituzionale.

    Sarà un momento di confronto e dibattito per approfondire le criticità di questa riforma, ma anche per pensare a proposte concrete positive, per non essere tacciati di conservatorismo, perché, se alcuni dicono che la nostra è” la costituzione più bella del mondo”, noi pensiamo: “anche no”.

    Ci sarà modo di confrontarci e pensare a quali contenuti e quali forme dare alla nostra campagna e magari, se insieme lo riterremo opportuno, anche ad una organizzazione più operativa e capillare.

    L'incontro si terrà dalle 10, 30 alle 17,00 presso la sede di Critica liberale, in via delle Carrozze, 19.

    Per meglio organizzare i nostri lavori, e soprattutto per darci la possibilità, se dovessimo essere troppo numerosi, di trovare una sede più capiente, è obbligatorio confermare la propria presenza rispondendo a questa mail o, per ulteriori informazioni e chiarimenti, telefonando al 3931474040.

    Vi preghiamo fin da ora di segnalarci la vostra intenzione di portare un contributo al dibattito o la vostra disponibilità a dare una mano organizzativa, qualora per quel giorno non potrete essere presenti.

 

Vai al sito di Critica liberale

      

            

 

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) https://it.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_lavoratori

(ADL in inglese) https://en.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in spagnolo) https://es.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_Lavoratori

(Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

   

    

 

Segnalazione

 

Il Leopardi politico nello Zibaldone

 

Giacomo Leopardi, "Lo Stato libero e democratico". La fondazione della politica nello Zibaldone – a cura di Fabio Vander (Milano, Mimesis, pp. 106).

 

È uscito il volume: Giacomo Leopardi, "Lo Stato libero e de­mo­cra­tico". La fondazione della politica nello Zibaldone (Milano, Mimesis, pp. 106).

    Curatore, oltre che autore delle note a commento dei singoli passi dello Zibaldone, è Fabio Vander, uno dei pochi intellettuali di sinistra oggi sopravvissuti in Italia e distintosi per notevoli contributi storici (sul trasformismo e sulla prima guerra mondiale) come pure filosofici (sulla ita­lian theory e il pensiero della contraddizione in Aristotele).

    In questo nuovo volume si punta a una ricostruzione del filo con cui Leopardi cerca di rifondare i termini della politica moderna, dopo la Rivoluzione e dopo la Restaurazione.

 

Per chi vive a Roma il volume è disponibile presso la libreria Arion di piazza Montecitorio. Altrimenti è possibile rivolgersi all’editrice Mimesis: tel +39 02 24861657 ; +39 02 2441638; fax +39 02 89403935; mimesis [at] mimesisedizioni.it.

        

 

mercoledì 15 giugno 2016

Per Andrea Rocchelli - Monumento e documento di ciò che si vorrebbe “rimosso”

La fotografia è proprio questo: "monumento e documento, diventando testimonianza, individuale e collettiva nello stesso tempo, di un avvenimento che l'ordine del potere pretenderebbe di occultare o censurare o distorcere". Il discorso d'apertura del convegno zurighese su Andrea Rocchelli.

 

di Emilio Speciale, Società Dante Alighieri Zurigo

 

Ho l'onere e, come si dice, l'onore di aprire questa mattinata dedicata alla memoria di Andrea Rocchelli e alla sua attività di fotografo. Porgo i saluti a tutti voi da parte della Società Dante Alighieri di Zurigo, che collabora al progetto della mostra. Con Andrea Ermano abbiamo incominciato a parlare di questo progetto già dall'anno scorso e ora siamo arrivati ad una fase importante della sua realizzazione.

    Oltre a commemorare la figura del giovane fotografo, l'iniziativa parte dalla convinzione che sia necessario ribadire il valore di testimonianza di ogni opera artistica. Sia che guardiamo all'oggetto artistico come monumento, apprezzandone le forme e l'estetica, sia come documento, veicolo di idee e informazioni utili per comprendere un'epoca storica, è indubbio che entrambe le prospettive fanno riferimento alla nozione di testimone.

    Nel primo caso espressione di un gusto, di uno sguardo soggettivo sul mondo, nel secondo caso registrazione "giuridica" e oggettiva di un momento preciso della storia. La fotografia, come arte e come fissaggio visivo dell'evento, si colloca esattamente nella convergenza di monumento e documento, diventando testimonianza, individuale e collettiva nello stesso tempo, di un avvenimento che l'ordine del potere pretenderebbe di occultare o censurare o distorcere.

    Una verità scomoda, insomma, quella verità che da decenni ci viene ripetuta: cioè che viviamo in una Europa pacificata e opulenta. Come se Ucraina, Bosnia, Libia, Palestina, Iraq, Siria ecc. ecc. appartenessero ad altri continenti o addirittura ad altri pianeti, come se colonialismo e capitalismo non avessero avvelenato l'economia e prodotto povertà e sempre più povertà.

    Ecco credo che il lavoro di Andy Rocchelli sia stato tutto nel senso di una testimonianza che disveli queste verità finte e per questo merita tutta la nostra attenzione e i nostri ringraziamenti. Buon lavoro.

mercoledì 1 giugno 2016

Premiati al Senato Tamburrano, Angeli e Lucano

FONDAZIONE NENNI

http://fondazionenenni.wordpress.com/

 

L’auspicio finale è stato bello e commovente. Il socialismo italiano ed europeo hanno una sola maniera per riuscire a ritrovare quella forza e quella identità che gli hanno consentito di essere protagonista negli anni migliori del dopoguerra, quelli non a caso chiamati i “trenta gloriosi”: inerpicarsi sulle spalle di “questo gigante”, cioè Pietro Nenni, e guardare verso l’orizzonte. A Giuseppe Tamburrano è stato consegnato ieri il Premio Nenni “per l’alto valore dell’impegno espresso nella cultura e nella politica italiana valorizzando con passione e rigore scientifico le ragioni e la storia del socialismo”. Così recita la parte iniziale della motivazione letta alla presenza della vice-presidente del Senato, Valeria Fedeli. L’artistica ceramica faentina lega il riconoscimento al lavoro storico, scientifico e politico compiuto da Tamburrano accanto a Nenni. Per tutto l’universo accademico, Tamburrano è il “biografo” del leader nato a Faenza (il rapporto con la città natale non è mai stato semplice, come ha sottolineato il senatore Stefano Collina, ma negli ultimi tempi l’amministrazione comunale ha intensamente lavorato proprio per riannodare i fili della memoria anche in collaborazione con la nostra Fondazione).

    Non a caso nella motivazione si legge ancora: “Con gratitudine profonda per aver mantenuta viva la memoria di un grande protagonista del socialismo e della libertà come Pietro Nenni attraverso la costituzione della Fondazione sostenuta da un’opera sapiente ed encomiabile di raccolta e conservazione di una documentazione preziosa accompagnata da importanti iniziative di spessore culturale e storico. Con un ringraziamento sincero per il suo amore in valori fondamentali per la convivenza civile e democratica testimoniata dal suo lavoro di politico e storico”.

    Al tavolo della presidenza, ascoltava la lettura della motivazione il nipote di Nenni, Pierpaolo. E’ stata una giornata di riflessione, di commozione e di celebrazione, quella di ieri nella sala Koch al Senato. Terza edizione del Premio Nenni organizzata attraverso lo sforzo congiunto delle Fondazioni Nenni e Buozzi, la Uil, il Comune di Faenza e i senatori del Pd, sotto il patrocinio di Palazzo Madama. Sotto la presidenza di Giorgio Benvenuto e la conduzione della giornalista televisiva Dania Mondini (che ha letto un messaggio dell’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano), al microfono si sono avvicendati politici e attori. Perché il Premio Nenni è stata anche l’occasione per presentare due grandi avvenimenti culturali. Il progetto teatrale “Vivà” che metterà in scena (basandosi sul libro scritto dal nostro Antonio Tedesco) la tragica vicenda di Vittoria Nenni, morta ad Auschwitz (un commovente brano è stato letto da Azzurra Martino: la lettera dell’amica che nelle ultime ore fu accanto a Vivà nell’inferno del lager); e il film “confinati a Ponza” che narra la paradossale vicenda di Pietro Nenni e Benito Mussolini che dopo la caduta del regime e la nomina di Badoglio si ritrovarono, tutti e due da prigionieri, sull’isola. In sala il regista e interprete (nel ruolo di Mussolini) del film, Francesco Maria Cordella, e l’interprete principale femminile (una donna misteriosa che si aggira sulla scena, un po’ spia e un po’ femme fatale) Debora Caprioglio. Ma ha fatto sentire la sua voce, attraverso un video, anche Peppino Mazzotta (il Fazio del “Commissario Montalbano”) che nelle vesti del leader socialista ha narrato il dramma personale legato alla perdita della figlia, al dubbio di non aver fatto tutto il possibile (la storiografia si è lungamente misurata sul rapporto tra Nenni e Mussolini, nato negli anni della comune militanza socialista) per salvarle la vita.

    La Fondazione ha voluto anche assegnare due premi speciali. E’ toccato a Pierpaolo Bombardieri, segretario organizzativo della Uil, consegnare a Mimmo Lucano, sindaco di Riace, un riconoscimento estremamente significativo. Proprio lo scorso anno i sindacati decisero di celebrare il 1° maggio a Pozzallo per esprimere solidarietà nei confronti degli immigrati, per chiedere nuove politiche per il lavoro, unico antidoto contro questi esodi biblici, per promuovere vere politiche di accoglienza. Bombardieri, peraltro, nel suo intervento, aveva sottolineato quanto il lavoro sia scomparso dalle agende della politica. Lucano, in un territorio non facile come la Calabria, tra minacce (ieri due bossoli sono stati recapitati al suo vice, Maurizio Cimino; lui stesso, peraltro è stato nel passato destinatario di espliciti messaggi minatori) e difficoltà strutturali, ha avviato una politica dell’accoglienza trasformando il paese, come dice la motivazione, in “uno splendido esempio di solidarietà e di integrazione con gli immigrati che sono stati inseriti nella comunità, vivendo e lavorando per realizzare insieme agli abitanti del luogo una convivenza che rende tutti migliori e da positive prospettive di vita”. Il sindaco ha lanciato un messaggio di fiducia sottolineando come la Calabria che è spesso ultima in tante classifiche nazionali, in questo caso, invece, occupi il primo posto.

    Una storia di coraggio, quella di Lucano; una storia di coraggio quella della giornalista de “la Repubblica”, Federica Angeli che ha denunciato con i suoi articoli l’inquinamento mafioso di Ostia. Nonostante le intimidazioni lei è rimasta a vivere nel quartiere del litorale perché, come ha sottolineato, come loro, i vari capibastone che dominano in quella zona, sono per lei un fastidio, allo stesso modo lei intende essere un fastidio per loro. Un riconoscimento, insomma, “per aver dimostrato con coraggio che la professione giornalistica può rappresentare anche una testimonianza di valori civili essenziali”.

Rivista storica del socialismo

Riceviamo e volentieri segnaliamo

  

Presentazione del primo numero della nuova serie della Rivista storica del socialismo

 

Milano – Martedì, 7 giugno ore 18

Fondazione Feltrinelli - Via Romagnosi 3

 

Partecipano:

Paolo Bagnoli,

David Bidussa,

Maria Grazia Meriggi,

Andrea Panaccione,

Jacopo Perazzoli