lunedì 18 dicembre 2017

Letzte Front - Mostra zurighese dedicata alla vita e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014),

curata da Miklós Klaus Rózsa.


Iniziativa promossa nel 120° dell'ADL


Ingresso libero.


Orari: mercoledì-sabato 12-21. domenica 12-18

Abbiamo promosso questa mostra per chiedere che si faccia

luce sull'assassinio di Rocchelli e Mironov. Protestiamo contro la disumanità della guerra e contro l'uccisione dei giornalisti di guerra per mano di chi vuole negare il diritto di tutti a essere informati da fonti indipendenti su ciò che realmente accade nei teatri bellici.

La red dell'ADL

Organizzano: Collettivo Cesura, Coopi, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli,

Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.

Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo

e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

Info: +41 44 2414475 - cooperativo@bluewin.ch

Crowdfunding

OBIETTIVO RAGGIUNTO

Il nostro obiettivo di auto-finanziamento è stato raggiunto e superato:

abbiamo, infatti, raccolto 7'625 CHF (circa € 6'550). All'inizio del 2018 pubblicheremo sull'ADL il bilancio consuntivo dell'iniziativa.

martedì 5 dicembre 2017

Crowdfunding >>> WeMakeIt >>> entro i prossimi 13 giorni.

DATECI UNA MANO, PER FAVORE

Chi può offrirci un libero contributo (anche piccolo) a sostegno dei costi per questa mostra è invitata/o a farlo visitando il sito

crowdfunding >>> WeMakeIt >>> entro i prossimi 13 giorni.

GRAZIE!


Letzte Front

Mostra zurighese dedicata alla vita

e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014).


Esposizione curata da Miklós Klaus Rózsa.

Nel 120° dalla fondazione dell'ADL

Intervista con Rózsa su Radio SRF (in tedesco)

> clicca qui (testo) > e qui (audio > 27' 40")


Ingresso libero.

Orari: lunedì-sabato 12-21. domenica 12-18

Abbiamo promosso questa mostra per chiedere che si faccia luce sull'assassinio di Rocchelli e Mironov. Protestiamo contro

la disumanità della guerra e contro l'uccisione dei giornalisti di guerra per mano di chi vuole negare il diritto di tutti a essere informati da fonti indipendenti su quel che realmente accade nei teatri bellici. – La red dell'ADL


Organizzano: Collettivo Cesura, Coopi, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli,

Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.

Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo

e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera.

Info: +41 44 2414475 - cooperativo@bluewin.ch

martedì 28 novembre 2017

Inaugurazione della mostra su Andy Rocchelli - DISCORSO PER MIO FIGLIO

In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica dedicata alla vita e all’opera di Andrea “Andy” Rocchelli (1983-2014) tenuto a Zurigo il 5.6.2016.

 di Elisa Signori

Sono stata più volte qui Zurigo a discutere di sto­ria del Novecento, di antifascismo all’estero, di emi­grazione italiana, di Resistenza, ma non avrei mai detto che un giorno mi sarebbe capi­ta­to di tro­varmici per parlare di fotografie e di un foto­gra­fo uc­ciso due anni fa in Ucraina, mio fi­glio Andrea Roc­chelli. Armato solo della sua mac­­china foto­grafica Andrea e il suo amico rus­so, Andrej Miro­nov, sono stati bersaglio di un lun­go attacco con i mor­tai a Sloviansk nell’Ucrai­na nordorientale nel pomeriggio del 24 maggio 2014.

Quando è successo abbiamo avuto molti segni di solidarietà e tra questi indimenticabile un mes­sag­gio degli amici del Coopi che ci ha confortato e aiu­tato. Alla gratitudine di allora si somma que­sta di oggi per un’iniziativa che vuole insieme le­gare il problema della libertà dell’informazione e della qualità del linguaggio fotografico alla vicen­da e all’opera di mio figlio. Grazie, dunque, di cuo­re a tutti coloro che hanno voluto que­sto in­con­­tro e che progettano di far conoscere le storie per immagini che mio figlio ha voluto raccontare.

Parliamo dunque di fotografia. Non sono un cri­ti­co fotografico, ma ho visto da vicino il modo di An­drea di essere un fotografo e posso cercare di spie­garlo. Molte tematiche d’interesse coltivate in parallelo, molti, continui viaggi per andare vi­ci­no, molto vicino a vedere e capire quanto av­ve­ni­va: fenomeni di costume in Italia – il velini­smo – fe­no­me­ni di sfruttamento – i migranti in Ca­labria – la mer­cificazione dell’identità fem­mi­ni­le – con­cor­si di bellezza agganciati a ideologie po­litiche, miss Padania – ma poi rivoluzioni, guer­re, per­se­cu­zioni. I luoghi: la Libia e la Tu­ni­sia della pri­mavera ara­ba, l’Afghanistan, e poi l’Est Europa, Ce­cenia, Da­ge­stan, Inguscezia, Kir­ghi­zistan, Mo­sca, l’eredità dell’implosione del­l’Urss. Scenari dram­matici che Andrea indagava con uno sguardo par­tecipe, dal­l’in­terno. Non solo scatti da reporter di guerra, non solo cronaca in presa diretta, ma sto­rie di uomini e donne che quel­la guerra, rivo­lu­zio­ne, persecuzione vivevano. In qualche modo la vio­lenza più che esi­bi­ta in sé era riflessa nella di­men­sione del­l’esi­sten­za, del­l’e­spe­rienza in­di­viduale e collettiva.

Per mantenersi in questi viaggi lavorava per ONG o aveva strategie fantasiose. Come in Rus­sia quando si inventò come fotografo a domicilio e raccolse un’antologia di ritratti femminili sullo sfondo degli ambienti domestici scelti dalle stesse donne fotografate. Tutto era nato dall’incontro simpatetico tra Andrea e molte giovani e meno giovani donne russe, desiderose di avere un bel ritratto, per ragioni e necessità diverse. Scatti a prezzo contenuto, realizzati direttamente a casa, sono stati l’occasione di una esplorazione del­l’u­ni­verso femminile che ha poi assunto gra­dual­mente la valenza di una ricerca antropologica. Vol­ti e contesti, gesti e sguardi, tessuti e arredi compongono un mosaico di atmosfere private e parlano linguaggi di confidente intimità. Ogni scatto coglie il soggetto in una posa spontanea, liberamente assunta mentre racconta al fotografo della propria vita. E gli interni diventano la chia­ve per interpretare le aspirazioni di chi li vive, li ha scelti o li subisce. I motivi cromatici e gli at­tributi tattili degli oggetti arricchiscono ogni scena come quinte teatrali e le pagine si aprono come sipari a svelare, e a nascondere, sogni, am­bizioni, solitu­di­ni. Ne è uscito un libro Russian Interiors, ap­par­so ahimè postumo e le foto sono state premiate dal World Press Photo 2015.

In Ucraina nel febbraio 2014 si è trovato a do­cu­mentare la cosiddetta “rivoluzione della di­gni­tà” di Maidan, ha vissuto con i manifestanti, li ha ri­tratti, uomini e donne di tutti i ceti, armati con ar­nesi da scontro medioevale, ha colto la rab­bio­sa rea­zione della polizia, le violenze, fino a tro­varsi tra i primi all’epilogo, il vuoto di potere creatosi al vertice con la fuga dell’establishment.

E in Ucraina è voluto tornare qualche mese più tar­di: insieme al suo amico Andrej Mironov, rus­so, attivista dei diritti umani, raccoglievano te­sti­mo­nianze sulla vita della popolazione civile, li in­ter­vistavano, li ritraevano. La serie dei bunker è l’e­redità di quei giorni: la guerra è raccontata at­tra­verso le immagini dei bambini rifugiati nei bun­­ker, stipati tra i vasi di sottaceti e di mar­mel­la­te, terrorizzati dai bombardamenti notturni, dal­la per­dita dei genitori o dei fratelli colpiti negli at­tac­chi.

Ave­vano dei lasciapassare e Andrea fotogra­fa­va postazioni e trincee che facevano pensare alla guerra di un secolo fa, registrava le parole di chi narrava come il conflitto li avesse sorpresi ignari ed estranei, una guerra voluta altrove, da qualcun altro. La retorica della guerra patriottica contro i separatisti s’infrangeva di fronte alle sofferenze di chi della guerra era solo una vittima. Mi disse che stava seguendo la storia di due ragazzi amici sin dall’infanzia che la guerra aveva trasformato in nemici schierati su fronti opposti, pronti a darsi vicendevolmente la morte. Non ho mai visto le im­magini di questa storia.

Cosa è successo il 24 maggio 2014 ormai lo sappiamo. L’alibi della guerra ai confini ha sin qui consentito alle autorità ucraine una strategia elusiva e a tutt’oggi non si dispone nemmeno di una versione ufficiale dell’accaduto. Ma le dichia­ra­zioni rese dai testimoni oculari sopravvissuti – del gruppo si è salvato un giovane fotografo e il taxista – i dati emersi – luogo / ora –, le tracce rac­colte da giornalisti scrupolosi e impegnati la­sciano pochi dubbi sulla dinamica fattuale e sulle responsabilità, mentre resta ignota la ragione del­l’at­tacco contro giornalisti inermi, come pure la ca­tena di comando che ha scatenato l’attacco con­tro di loro. Non sono incappati in una scara­muccia tra postazioni nemiche, ma armati solo delle loro macchine fotografiche sono stati og­get­to di un fuoco accanito e metodico. Ciò che è accaduto a Andrea Rocchelli è parte di un’ampia casistica, di cui vorrei sottolineare due aspetti.

È entrata nell’uso la parola freelance per indi­ca­re chi come lui girava il mondo senza rete pro­tettiva e senza un contratto fisso con una testata o una rete tv, ma la parola che fa perno sul con­cetto di libertà è fuorviante. Tutti i fotografi sono stati a for­za spinti nello status di free lance dalla ri­vo­lu­zione digitale che ha cambiato il mondo del­la stam­pa e ha destrutturato la loro professio­ne: le te­state hanno budget ridotti, usano foto di re­per­torio, lavorano in velocità, acquistano le fo­to che i fotografi propongono ma non li as­su­mono, non esiste più la partnership giornali­sta-fo­tografo che nei decenni ha scritto la storia del giornalismo e fotogiornalismo nel mondo. Per questo Andrea aveva fondato con altri foto­grafi il collettivo au­to­no­mo Cesura, con l’ambizio­ne del­l’indipendenza e l’obiettivo di affermarsi grazie a un lavoro ben fatto. Una strada ardua e co­rag­giosa percorsa col­ti­vando un’idea alta e etica­mente impegnativa del lavoro di testimo­nian­za e di informazione, ben lon­tana e diversa dalla su­perficialità stereotipata che ci è offerta dai media.

L’altra considerazione riguarda l’incolumità dei giornalisti e foto­gra­­fi . Non è un caso che ven­ga­no rapiti, siano uccisi selettiva­men­te nei contesti di dittature, di guerre, di vio­lenze. Guerre ano­ma­le, non convenzionali e asim­me­triche si mol­ti­pli­cano nel mondo del terzo mil­lennio.

La terza commissione dell’Assemblea Generale dell’Onu, quella sui diritti umani, ha approvato il 29 novembre 2013 all’unanimità una risoluzione sulla sicurezza dei giornalisti e ha istituito il 2 no­vembre come Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti.

Quando si creano giornate per qualcosa è segno che la situazione è incontrollabile e infatti l’esca­la­tion delle morti di fotografi e giornalisti con­ti­nua, segnalata dai bollettini di Reporter sans fron­tiè­res. Nel febbraio 2012 ricordo che Andrea andò a Parigi a intervistare la compagna del fotografo fran­cese Remi Ochlik, 28 anni, ucciso da un bom­bar­damento selettivo a Homs in Siria. Vidi la re­gi­strazione di quell’incontro, da cui emergeva il fat­to che la casa dove erano Ochlik e i suoi col­le­ghi, tra cui un’americana, lei pure uccisa, era nel mi­rino dei bombardamenti, era un obiettivo messo a fuoco con cura. I testimoni indipendenti, ter­mi­na­zioni del mondo libero esterno, dovevano es­se­re annientati e così è stato. Una sorta di presagio, che mi è tornato in mente due anni più tardi. Ma quando si sparano cannonate contro i giornalisti si spara contro la nostra libertà di informazione, con­tro il nostro diritto di sapere e capire cosa suc­ce­de.

Un fotografo, un giornalista che muore è una voce libera che si spegne, uno sguardo attento e coraggioso che ci viene tolto, che non andrà più per noi a documentare e a raccontare con le im­ma­gini la complessità del reale. Senza di loro sia­mo più indifesi di fronte alle manipolazioni del po­tere, agli stereotipi, alle ricostruzioni artefatte degli attori interessati. Non possiamo guardare a queste morti come a effetti collaterali e normali dei conflitti. Gli antichi dicevano de re nostra agitur: si tratta di noi.

lunedì 13 novembre 2017

Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL

18 novembre 2017

Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich

 

Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL

  

Ore 10.00 - Libri e autori

Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e

Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese

 

Il Dr. Demarta illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di Per un'economia umana di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). Il Dr. Lento parlerà de La scoperta dell'attore cinematografico europeo, (Pisa 2017). La Dr. Meschesi parlerà di Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, (Milano 2010). Moderatore: Francesco Papagni, teologo e giornalista.

  

Ore 11.00 - Anima, mondo ed esperienza

L'eredità kantiana in Helmut Holzhey

 Il prof. Pierfrancesco Fiorato (Sassari) discute con Helmut Holzhey (professore emerito presso l'Università di Zurigo, foto sotto) la sua opera Il concetto kantiano di esperienza, riedita nell'ottantesimo com­pleanno dell'Autore. / Moderatore: Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL.

 

Ore 12.15 – Pausa dei lavori e rinfresco

 

Ore 13.15 - Il “Caso Englaro” otto anni dopo

Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo

 

Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e l'on. Renzo Tondo, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, Giangi Cretti.

  

Ore 14.15 - Grande Riforma?

Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?

 

Il sen. Paolo Bagnoli (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. Felice Besostri (costituzionalista autore dei ricorsi contro il Porcellum e l'Italicum) e il Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL, verranno “moderati” dal Dr. Mattia Lento (Innsbruck).

  

Paolo Bagnoli, Felice Besostri

 Ingresso libero

Info: 044 2414475 / cooperativo@bluewin.ch

 < >

 23 novembre - ore 18.00

Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich

 

Letzte Front

 

Vernissage della mostra dedicata alla vita

e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)

 

Intervengono: Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). Finissage: 13 gennaio 2018, ore 18.00.

 

Ingresso libero.

Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.

Info: www.photobastei.ch - cooperativo@bluewin.ch

 

Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.

 

Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera

lunedì 6 novembre 2017

Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL

ADL 120
 
1897
2017
 
 
18 novembre 2017
Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich
 
 
 
Ore 10.00 - Libri e autori
Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e 
Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese
 
Il Dr. Demarta illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di Per un'economia umana di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). Il Dr. Lentoparlerà de La scoperta dell'attore cinematografico europeo, (Pisa 2017). La Dr. Meschesi parlerà di Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, (Milano 2010). Moderatore: Francesco Papagni, teologo e giornalista.
 
 
Ore 11.00 - Anima, mondo ed esperienza
L'eredità kantiana in Helmut Holzhey
 
 Il prof. Pierfrancesco Fiorato (Sassari) discute con Helmut Holzhey(professore emerito presso l'Università di Zurigo, foto sotto) la sua opera Il concetto kantiano di esperienza, riedita nell'ottantesimo com­pleanno dell'Autore. / Moderatore: Dr. Andrea Ermanodirettore dell'ADL.
  
Ore 12.15 - Pausa dei lavori e rinfresco
 
 
 
L'opera "Il concetto kantiano di esperienza" di Helmut 
Holzhey verrà discussa da P. F. Fiorato e A. Ermano,
allievi dell'Autore, che presenzierà all'incontro.
 
 
Ore 13.15 - Il "Caso Englaro" otto anni dopo
Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo
 
Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e l'on. Renzo Tondo, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del "Caso Englaro", verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, Giangi Cretti.
 
 
Ore 14.15 - Grande Riforma?
Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?
 
Il sen. Paolo Bagnoli (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. Felice Besostri (costituzionalista autore dei ricorsi contro il Porcellum e l'Italicum) e il Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL, verranno "moderati" dal Dr. Mattia Lento (Innsbruck).
 
Ingresso libero
Info: 044 2414475 / cooperativo@bluewin.ch
 
< >
 
23 novembre - ore 18.00
Photobastei - Sihlquai 125 - 8005 Zürich
 
Letzte Front
 
Vernissage della mostra dedicata alla vita
e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)
 
Intervengono: Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). Finissage: 13 gennaio 2018, ore 18.00.
 
Ingresso libero.
Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.
 
Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.
 
Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo
e della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera
 

giovedì 2 novembre 2017

I socialisti italiani in Svizzera e l'anno delle due Rivoluzioni

Raniero Fratini, redattore culturale dell'emittente pubblica sviz­zera “ReteDue”, ha realizzato un servizio radiofonico sul ruolo avu­to dall'ADL e dai socialisti italiani di Zurigo nell'anno delle due Rivoluzioni in Russia. Il servizio, andato in onda il 23 ottobre scorso, è disponibile sul sito di “ReteDue”. Buon ascolto !

Vai ai Podcast di ReteDue

> Parte 1

> Parte 2.

 

martedì 17 ottobre 2017

Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL

ADL 120
 
1897
2017
 
18 novembre 2017
Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich
 
Una giornata di studi e dibattiti
nel 120° dalla fondazione dell'ADL
 
 
Ore 10.00 - Libri e autori
Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e 
Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese
 
Il Dr. Lento parlerà de La scoperta dell'attore cinematografico europeo, (Pisa 2017). Il Dr. Demarta illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di Per un'economia umana di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). La Dr. Meschesi parlerà di Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, (Milano 2010). Moderatore: Francesco Papagni, teologo e giornalista.
 
 
Julian Nida-Rümelin. Il suo saggio Per un'economia 
umana verrà presentato da G. B. Demarta, che ne ha 
curato l'edizione italiana, d'imminente uscita.
 
 
Ore 11.00 - Anima, mondo ed esperienza
L'eredità kantiana in Helmut Holzhey
 
Il prof. Pierfrancesco Fiorato (Sassari) discute con Helmut Holzhey(professore emerito presso l'Università di Zurigo) la sua opera Il concetto kantiano di esperienza, riedita nell'ottantesimo compleanno dell'Autore. / Moderatore: Dr. Andrea Ermanodirettore dell'ADL.
 
Ore 12.15 - Pausa dei lavori e rinfresco
 
Ore 13.15 - Il "Caso Englaro" otto anni dopo
Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo
 
Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e l'on. Renzo Tondo, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del "Caso Englaro", verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, Giangi Cretti.
 
 
Ore 14.15 - Grande Riforma?
Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?
 
Il sen. Paolo Bagnoli (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. Felice Besostri (costituzionalista autore dei ricorsi contro il Porcellum e l'Italicum) e il Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL, verranno "moderati" dal Dr. Mattia Lento (Innsbruck).
 
Ingresso libero
Info: 044 2414475 / cooperativo@bluewin.ch
 
 
23 novembre - ore 18.00
Photobastei - Sihlquai 125 - 8005 Zürich
 




LETZTE FRONT
 
Vernissage della mostra dedicata alla vita
e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)
 
Intervengono: Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). Finissage: 13 gennaio 2018, ore 18.00.
 
Ingresso libero.
Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.
 
Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.
 
Con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Cultura Zurigo
 

Ius soli/Ius culturae Cgil, Cisl e Uil in piazza

LAVORO E DIRITTI
a cura di www.rassegna.it
 
 
Appuntamento a Roma il 13 ottobre, Piazza Montecitorio, ore 16.30.  La richiesta: approvare la legge entro fine legislatura. "Continueremo a tenere alta l'attenzione insieme alle forze democratiche che vogliono un Paese aperto e civile".
 
 
#ItalianiSen­zaCit­ta­dinanza
 
Cgil, Cisl, Uil il prossimo 13 ottobre, alle ore 16.30, saranno in Piazza Montecitorio, a Roma, insieme ad associazioni, insegnanti, genitori e alunni, politici, parlamentari, uomini di cultura, a sostegno del­l'ini­ziativa 'Cittadinanza Day', promossa da '#ItalianiSen­zaCit­ta­dinanza' e 'L'Italia sono anch'io'. "L'obiettivo - ricordano le confederazioni in una nota a firma Kurosh Danesh e Selly Kane, responsabili Ufficio immigrazione Cgil nazionale, Liliana Ocmin, responsabile Immigrati Donne e Giovani Cisl nazionale, e Giuseppe Casucci, coordinatore Dipartimento politiche migratorie Uil nazionale – è chiedere al Parlamento di votare entro la fine di questa legislatura la riforma della legge 91/92 sulla Cittadinanza, già approvata due anni fa dalla Camera, che introduce i concetti dello Ius soli temperato e dello Ius culturae".
    "Con la nuova legge infatti - spiegano Danesh, Kane, Ocmin e Casucci - i minori figli di cittadini stranieri lungo soggiornanti (5 anni), nati e cresciuti in Italia o giunti sul nostro territorio entro il 12° anno di età, che abbiano frequentato regolarmente un ciclo di studi di almeno 5 anni potranno diventare, su richiesta di uno dei due genitori, cittadini italiani".
    "A scanso di equivoci e strumentalizzazioni politiche – continuano – va precisato che la nuova legge non riguarda gli immigrati irregolari, i minori non accompagnati e tutti coloro che continuano a sbarcare sulle nostre coste. I potenziali beneficiari di questo provvedimento sarebbero nell'immediato circa 800 mila, 643 mila nati nel nostro Paese e 166 mila studenti nati all'estero, mentre per il futuro si stimano circa 50 mila nuovi cittadini l'anno".
    Pertanto Cgil, Cisl, Uil "ritengono si tratti di una grande occasione di civiltà per l'Italia e credono fermamente che l'approvazione di questa legge rappresenti la base fondamentale per una politica di integrazione responsabile ed efficace, in grado di realizzare una convivenza civile e sociale basata realmente su valori fondanti e condivisi, come ci suggerisce la nostra Carta costituzionale".
    "Continueremo ad impegnarci a tenere alta l'attenzione su questo tema insieme alle forze democratiche che vogliono un Paese aperto e civile", concludono.




mercoledì 11 ottobre 2017

Vernissage della mostra dedicata alla vita e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)

23 novembre - ore 18.00

Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich

Letzte Front

Vernissage della mostra dedicata alla vita

e all'opera di Andy Rocchelli (1983-2014)

Intervengono: Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). Finissage: 13 gennaio 2018, ore 18.00.

Ingresso libero.

Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.

Info: www.photobastei.ch - cooperativo@bluewin.ch

Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Istituto Italiano di Cultura Zurigo, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.

18 novembre 2017

Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich

Una giornata di studi e dibattiti

nel 120° dalla fondazione dell'ADL

Ore 10.00 - Libri e autori

Mattia Lento, Giovanni Battista Demarta e

Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese

Il Dr. Lento parlerà de La scoperta dell'attore cinematografico europeo, (Pisa 2017). Il Dr. Demarta illustrerà l'edizione italiana, da lui curata, di Per un'economia umana di Julian Nida-Rümelin (Milano, 2017). La Dr. Meschesi parlerà di Sistema e Trasgressione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, (Milano 2010). Moderatore: Francesco Papagni, teologo e giornalista.

Ore 11.00 - Anima, mondo ed esperienza

L'eredità kantiana in Helmut Holzhey

Il prof. Pierfrancesco Fiorato (Sassari) discute con Helmut Holzhey (professore emerito presso l'Università di Zurigo) la sua opera Il concetto kantiano di esperienza, riedita nell'ottantesimo compleanno dell'Autore. / Moderatore: Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL.

Ore 12.15 – Pausa dei lavori e rinfresco

Ore 13.15 - Il “Caso Englaro” otto anni dopo

Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo

Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e l'on. Renzo Tondo, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all'epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, Giangi Cretti.

Ore 14.15 - Grande Riforma?

Ma l'Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?

Il sen. Paolo Bagnoli (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l'on. Felice Besostri (costituzionalista autore dei ricorsi contro il Porcellum e l'Italicum) e il Dr. Andrea Ermano, direttore dell'ADL, verranno “moderati” dal Dr. Mattia Lento (Innsbruck).

Ingresso libero

Info: 044 2414475 / cooperativo@bluewin.ch

martedì 3 ottobre 2017

Vernissage della mostra dedicata alla vita e all’opera di Andy Rocchelli (1983-2014)

23 novembre - ore 18.00 / Photobastei – Sihlquai 125 – 8005 Zürich

Letzte Front

Vernissage della mostra dedicata alla vita e all’opera di Andy Rocchelli (1983-2014)

Intervengono: Miklós Klaus Rózsa (Syndicom, fotografo, curatore della mostra), On. Beppe Giulietti (Presidente Federazione Nazionale Stampa Italiana), Giangi Cretti (Direttore Comunicazione Camera Commercio Italiana). Finissage: 13 gennaio 2018, ore 18.00.

Ingresso libero.

Orari di apertura: lunedì-sabato 12-21; domenica 12-18.

Info: www.photobastei.ch - cooperativo@bluewin.ch

 

Organizzano: Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, Collettivo Cesura, Fabbrica di Zurigo, Famiglia Rocchelli, Fondo Gelpi Ecap Schweiz, Istituto Italiano di Cultura Zurigo, Photobastei, Società Cooperativa Italiana, Società Dante Alighieri, Syndicom Schweiz.

martedì 26 settembre 2017

ADL 120 : 1897 - 2017

Una giornata di studi e dibattiti nel 120° dalla fondazione dell'ADL


18 novembre 2017 - Cooperativo Zurigo, St. Jakobstrasse 6, 8004 Zürich


Ingresso libero / Info: 044 2414475 / cooperativo@bluewin.ch


> Ore 10.00

Due libri presentati dai loro autori - Mattia Lento e Viviana Meschesi al confronto con il pubblico zurighese

Il Dr. Lento parlerà de La scoperta dell’attore cinematografico eu­ro­peo, (Pisa 2017). La Dr. Meschesi parlerà di Sistema e Tra­sgres­sione. Logica e analogia in Rosenzweig, Benjamin e Levinas, (Milano 2010). Moderatore: Francesco Papagni, teologo e giornalista.

> Ore 11.00

Anima, mondo ed esperienza. - L’eredità kantiana in Helmut Holzhey

Il prof. Pierfrancesco Fiorato (Sassari) discute con Helmut Holzhey (professore emerito presso l’Università di Zurigo) la sua opera Il concetto kantiano di esperienza, riedita nell’ottantesimo compleanno dell’Autore. / Moderatore: Dr. Andrea Ermano, direttore dell’ADL.

> Ore 12.15

Pausa dei lavori e rinfresco

> Ore 13.15

Il “Caso Englaro” otto anni dopo - Ricordi e riflessioni di Beppino Englaro e Renzo Tondo

Beppino Englaro, padre di Eluana Englaro, e l’on. Renzo Tondo, Governatore della Regione Friuli Venezia-Giulia all’epoca del “Caso Englaro”, verranno intervistati dal decano dei giornalisti italiani in Svizzera, Giangi Cretti.

> Ore 14.15

Grande Riforma? Ma l’Italia ha bisogno di grandi riforme? E, se sì, di quali?

Il sen. Paolo Bagnoli (Università Bocconi di Milano e Università di Siena), l’on. Felice Besostri (costituzionalista autore dei ricorsi contro il Porcellum e l’Italicum) e il Dr. Andrea Ermano, direttore dell’ADL, verranno “moderati” dal Dr. Mattia Lento (Innsbruck).


martedì 27 giugno 2017

FONDAZIONE NENNI - Ciao, Giuseppe

FONDAZIONE NENNI - Ciao, Giuseppe

http://fondazionenenni.wordpress.com/

Ieri si è spento Giuseppe Tamburrano per trent’anni Presidente della Fondazione Pietro Nenni. Con lui se ne va un pezzo di noi e della storia del socialismo italiano. Il Presidente Benvenuto, la famiglia Nenni, Antonio Tedesco e la Fondazione Nenni tutta, da lui fondata e così tanto amata, si stringono in un commosso abbraccio alla moglie Gianna e alla figlia Valeria. Lo ricorderemo sempre, Giuseppe, perché vive nei nostri cuori.

Non amo scrivere in prima persona ma per una volta vorrei concedermi questa licenza. Per me Giuseppe Tamburrano è sempre stato il Profes­sore. Sin dai tempi in cui lavoravo in un giornale di provincia di ispi­ra­zione socialista e lo chiamavo per chiedergli di fornirmi le chiavi inter­pretative su quel che stava accadendo a livello politico. Roba di diversi decenni fa. Lui era sempre calmo, sereno, inanellava le parole con attenzione, certo non con la velocità con la quale vengono sciorinate sui social. Quell'attenzione nasceva dalla sua profonda preparazione. Le sue chiavi interpretative erano sempre ricche perché elaborate da una mente che alla frequentazione delle biblioteche aggiungeva il confronto con la realtà; vivificava il suo sapere nel fuoco della politica, cercando verifiche, alimentando anche dubbi, per sé e per gli altri.

Giuseppe Tamburrano ci ha lasciato. Accanto a Nenni (ma non solo accanto a Nenni) ha fatto politica e ha partecipato all'esperienza mi­glio­re della sinistra di governo che questo Paese abbia avuto nei set­tant'anni che hanno fatto seguito alla fine della seconda guerra mon­dia­le. Ha fatto la storia ma l'ha anche scritta tenendo separate le passioni del militante dal rigore del ricercatore. In quegli anni turbolenti, segna­ti dal terrorismo, lui, telefonicamente, era per me una guida affidabile nella comprensione delle vicende che caratterizzavano il Partito Socia­lista. Mai avrei pensato nella mia vita di ritrovarmi accanto a lui nella Fondazione che lui ha creato e intitolato all'uomo che prima ha ac­compagnato nell'esperienza di governo e poi raccontato nei suoi scritti.

L'ultima volta a casa sua mi indicò dietro la scrivania la poltrona che fu di Nenni invitandomi a sedermi. Declinai l'invito: temevo di commettere un reato di vanità. Mi raccontò di questa sua inestinguibile passione, nata per vie familiari, dell'ingiusta fine di un'idea straordinariamente nobile e altrettanto straordinariamente offesa dalla mediocrità degli uomini. Forse parlavamo più facilmente perché eravamo accomunati dalle origini, venendo tutti e due da quella lingua di terra che si proietta verso Oriente. Ma la coerenza metteva il Professore al riparo da quell'accusa di levantinismo che spesso viene rivolta ai pugliesi. Ci mancherà. Ancor di più mancherà a Gianna, sua straordinaria compagna di vita: a lei va tutta la nostra amicizia e la nostra solidarietà. Al Professore il nostro grazie. (a.m.)

I funerali di Giuseppe Tamburrano si terranno a Roma venerdì 23 giugno alle ore 11 presso la chiesa Santa Francesca Romana, Piazza dei Navigatori.

Lutto - Giuseppe Tamburrano (1929-2017)

La Federazione Socialista Italiana in Svizzera e L'Avvenire dei lavoratori, che con Giuseppe Tamburrano hanno coltivato uno speciale rapporto di collaborazione nel comune impegno per la salvaguardia della cultura politica socialista italiana e del Centro Estero di ascendenza siloniana, esprimono a Gianna Granati, a tutti i familiari di Tamburrano e alla Fondazione Pietro Nenni un sentimento di vero, profondo e fraterno cordoglio a nome di tutti i socialisti italiani in emigrazione.

Federazione Socialista Italiana in Svizzera

L'Avvenire dei lavoratori

Andrea Rocchelli - Vita e morte di un fotoreporter

È IN PREPARAZIONE A ZURIGO UNA MOSTRA SU ANDREA ROCCHELLI CURATA DAL FOTOGRAFO MIKLOS KLAUS ROSZA

La trasmissione LASER della radio svizzera RSI ha dedicato ad Andrea Rocchelli un servizio (andato in onda lunedì 22 maggio 2017) e fruibile in podcast.

VAI AL SITO >>> ascolta la trasmissione

Morire per la libertà di stampa, per documentare con precisione e attenzione un evento drammatico e poco raccontato come la guerra del Donbass. Il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli è stato ucciso insieme al giornalista russo Andrej Mironov durante la realizzazione di un reportage sulla guerra Ucraina il 24 maggio 2014.

La vicenda ha avuto una scarsa eco mediatica in quanto inizialmente la morte di Andrea e di Andrej era stata catalogata come incidente. Che non si fosse trattato di un incidente, ma di un attacco mirato a loro come giornalisti inermi, si è chiarito nel corso del tempo, a riflettori spenti.

Le autorità Ucraine, nonostante le assicurazioni di serie indagini e nonostante l'avvio di una rogatoria internazionale da parte della giustizia e del governo italiani, hanno eluso ogni quesito e non hanno finora fornito alcuna ricostruzione plausibile dell'accaduto, né hanno individuato responsabilità. In Italia il caso è ancora aperto.

Andrea era un giornalista attento e profondo e lo dimostrano non solo le sue foto, ma anche queste interviste, realizzate a Slovianks poco prima della sua morte e recuperate tra gli effetti personali del fotografo restituiti alla famiglia. Sono voci, queste, di civili stremati nascosti nei bunker, di bambini che associano ormai il suono dell'elicottero al “bum bum” del bombardamento.

Nel settembre 2014 a Bellinzona Monte Carasso è stata realizzata la prima mostra personale retrospettiva delle foto di Andrea Rocchelli, curata da Gianluigi Grossi (catalogo Evidence, 2014). L'Ambasciata Svizzera a Roma ha supportato, nell'ottobre 2015, un'altra mostra di Andrea dal titolo Stories svoltasi al “Museo di Roma in Trastevere”.

L'Assemblea parlamentare dell'OCSE a Vienna, nel febbraio del 2015, ha ricordato la morte di Andrea Rocchelli e di Laurent Etienne, entrambi uccisi in Ucraina nel 2014 come casi paradigmatici di violazioni dei diritti umani e di sacrificio per i valori della solidarietà, del soccorso e dell'informazione.

martedì 13 giugno 2017

Lampugnani, un maestro a Vigevano

“Piazza Ducale a Vigevano” mi ha risposto Vittorio Magnago Lampugnani. Gli avevo chiesto: "Tra le splendide piazze che

ci ha appena illustrato, in quale vorrebbe vivere?"

di Marco Morosini

Eravamo all'aperitivo in suo onore, con Rettora e Presidente del Politecnico di Zurigo, docenti, studenti e invitati, appena dopo la sua lezione di commiato nell'aula magna, piena fino all'ultimo posto. La lista dei suoi libri fa a gara per lunghezza con la lista dei premi ricevuti, e con quella delle città dove ha studiato o insegnato. L'architetto e storico dell'urbanismo è stato fino a quest'anno uno dei più amati e prestigiosi docenti del Politecnico.

    "Tra le splendide piazze che ci ha appena illustrato, in quale vorrebbe vivere?", gli ho chiesto. Ora rifletteva e esitava a rispondermi, sorridendo gentile, nella sua “leggendaria ma ingannevole modestia”, come era stato detto nella laudatio.

    "Einfach so, aus dem Bauch" (così, spontaneamente “dalla pancia”) ho aggiunto allora. “Piazza Ducale a Vigevano” ha risposto, senza più esitare.

    E ho subito pensato a come rimasi in meraviglia più che in qualunque altra piazza, quando mi affacciai su Piazza Ducale, sconosciuta a molti. E mi son ricordato di quando alla televisione italiana, in bianco e nero, senza le réclame, c'erano ancora le pause tra i programmi, ed erano riempite da lunghe sequenze delle più belle piazze italiane, accompagnate da un suono soave di clavicembalo.

    Ora in quella piazza, in quella Agorà della cultura comune che è oggi la televisione, invece delle più belle immagini delle piazze italiane, rimbomba­no le più brutte immagini e i più stupidi slogan che propagandano detergenti per il gabinetto, automobili, carta igienica, telefonini, lotterie, biscotti per cani, biscotti per bambini. Sì, proprio per quei bambini, che passano più tem­po davanti alla televisione che non a scuola. Crescendo ora nella piazza te­le­visiva, invece che in quella del paese, impareranno forse tanto sulla ar­chitettura dei mulini bianchi. Ma forse niente su quella delle più belle piazze italiane.

    Nella lezione di commiato Magnago Lampugnani ci ha aveva mostrato decine di magnifiche piazze, cominciando dalla Agorà ateniese. Il messaggio della lezione – e forse di buona parte della sua opera: proprio le piazze sono uno dei migliori specchi di una civiltà.

Vai al servizio su Lampugnani nel sito del Politecnico di Zurigo