LA FONDAZIONE PELLEGRINI-CANEVASCINI
La Fondazione Pellegrini-Canevascini è composta da un gruppo di storiche e di storici che si occupa di raccogliere, catalogare e studiare documenti sulla storia sociale e sul movimento operaio nella Svizzera italiana e sugli italiani in Svizzera.
di Nelly Valsangiacomo
La Fondazione Pellegrini-Canevascini è composta da un gruppo di storiche e di storici che si occupa di raccogliere, catalogare e studiare documenti sulla storia sociale e sul movimento operaio nella Svizzera italiana e sugli italiani in Svizzera (antifascismo, immigrazione...). Pubblichiamo ricerche, organizziamo progetti, consigliamo studiose e studiosi che consultano i nostri archivi e partecipiamo con regolarità a diverse occasioni pubbliche (corsi di formazione, convegni, seminari, conferenze...).
La lunga collaborazione con l’Archivio di Stato del Canton Ticino (dove sono depositati i nostri fondi) e con altri archivi e centri di ricerca nazionali e internazionali, così come l'assidua consultazione dei documenti raccolti da parte di ricercatori e ricercatrici, è significativa della fiducia e dell’interesse che la nostra Fondazione ha raccolto nel corso della sua quarantennale esistenza di appassionato volontariato.
Forniti da alcuni anni di un sito Internet, ci siamo ora dotati anche di una newsletter, di cui in allegato trovate il primo numero. Ci permettiamo dunque di segnalarvi questo foglio informativo che uscirà 6-8 volte all'anno. Se siete interessate-i alle alle nostre attività, potete iscrivervi alla newsletter sul sito www.fpct.ch.
Le prossime iniziative della Fondazione Pellegrini-Canevascini
Mendrisio, 29 gennaio 2009
Nino Borella, socialista di frontiera Giovedì 29 gennaio alle ore 20.30 presso l'Albergo Ristorante Stazione a Mendrisio la Fondazione Pellegrini-Canevascini presenterà il volume Socialista di frontiera. L'avvocato Francesco Nino Borella (1883-1963) di Francesca Mariani Arcobello. Oltre all'autrice, discuteranno del libro Nelly Valsangiacomo, storica, e Benito Bernasconi, già Consigliere di Stato. Un incontro pubblico per ricordare la figura di un uomo che fu tra gli esponenti politici di maggiore rilievo nel movimento operaio ticinese durante la prima metà del Novecento.
Per una storia delle Officine FFS di Bellinzona
La Fondazione Pellegrini Canevascini, in collaborazione con l'Associazione Treno dei sogni, ha lanciato un progetto di raccolta e catalogazione di documenti e interviste sulla storia delle Officine FFS di Bellinzona. Una prima parte del progetto, focalizzata sullo sciopero della primavera 2008 e realizzata con il sostegno finanziario del Cantone, ha dato nascita al "Fondo 61" presso l'Archivio di Stato (cf. nel sito la presentazione). Attualmente sono iniziati i lavori in vista dell'ampliamento di questo primo progetto, che si svolgeranno su quattro diversi livelli: Il completamento del Fondo archivistico 61. Esiste una documentazione, anche personale, di grande interesse che andrebbe repertoriata. L'archivio delle Officine. L'obiettivo essenziale è rimettere insieme i cocci dell'archivio di fabbrica, per una storia generale delle OFFS.
Documenti audiovisivi. La maggior parte dei materiali prodotti dallo sciopero sono audiovisivi, che devono essere quindi selezionati per una trascrizione e completati con informazioni che ne permettano in futuro un uso più agevole.
Una storia orale delle OFFS. Progettiamo di realizzare un certo numero di interviste, con criteri scientifici, tenendo conto che ci sono interessi e sguardi diversi che puntano sulle Officine. Appello "archivi della contestazione" La scarsità degli studi fin qui dedicati agli "anni '68" nella Svizzera italiana è forse determinata anche dalla frammentarietà della documentazione disponibile. Accanto a un'organizzazione duratura e istituzionalizzata come il Partito socialista autonomo, vi sono decine di gruppi di diversa natura, spesso effimeri, che hanno prodotto documenti interni, giornali, volantini, sparsi qua e là in raccolte private. Alcune schegge di questo archivio plurale e disperso sono già state affidate alle cure della Fondazione. Da quest'anno vorremmo raccoglierne altre, di schegge, e poi allestire un catalogo ragionato che permetta ai ricercatori di muoversi più facilmente nei meandri cartacei degli "anni '68". Invitiamo i detentori di documenti questa natura a prendere contatto con noi. Stiamo anche pensando a una raccolta di testimonianze orali, di cui dobbiamo decidere i criteri.