mercoledì 15 giugno 2016

Per Andrea Rocchelli - Monumento e documento di ciò che si vorrebbe “rimosso”

La fotografia è proprio questo: "monumento e documento, diventando testimonianza, individuale e collettiva nello stesso tempo, di un avvenimento che l'ordine del potere pretenderebbe di occultare o censurare o distorcere". Il discorso d'apertura del convegno zurighese su Andrea Rocchelli.

 

di Emilio Speciale, Società Dante Alighieri Zurigo

 

Ho l'onere e, come si dice, l'onore di aprire questa mattinata dedicata alla memoria di Andrea Rocchelli e alla sua attività di fotografo. Porgo i saluti a tutti voi da parte della Società Dante Alighieri di Zurigo, che collabora al progetto della mostra. Con Andrea Ermano abbiamo incominciato a parlare di questo progetto già dall'anno scorso e ora siamo arrivati ad una fase importante della sua realizzazione.

    Oltre a commemorare la figura del giovane fotografo, l'iniziativa parte dalla convinzione che sia necessario ribadire il valore di testimonianza di ogni opera artistica. Sia che guardiamo all'oggetto artistico come monumento, apprezzandone le forme e l'estetica, sia come documento, veicolo di idee e informazioni utili per comprendere un'epoca storica, è indubbio che entrambe le prospettive fanno riferimento alla nozione di testimone.

    Nel primo caso espressione di un gusto, di uno sguardo soggettivo sul mondo, nel secondo caso registrazione "giuridica" e oggettiva di un momento preciso della storia. La fotografia, come arte e come fissaggio visivo dell'evento, si colloca esattamente nella convergenza di monumento e documento, diventando testimonianza, individuale e collettiva nello stesso tempo, di un avvenimento che l'ordine del potere pretenderebbe di occultare o censurare o distorcere.

    Una verità scomoda, insomma, quella verità che da decenni ci viene ripetuta: cioè che viviamo in una Europa pacificata e opulenta. Come se Ucraina, Bosnia, Libia, Palestina, Iraq, Siria ecc. ecc. appartenessero ad altri continenti o addirittura ad altri pianeti, come se colonialismo e capitalismo non avessero avvelenato l'economia e prodotto povertà e sempre più povertà.

    Ecco credo che il lavoro di Andy Rocchelli sia stato tutto nel senso di una testimonianza che disveli queste verità finte e per questo merita tutta la nostra attenzione e i nostri ringraziamenti. Buon lavoro.