martedì 30 maggio 2017

Emilio Speciale (1954-2017)

Lutto  

«Se volete leggere i miei versi, fatelo lentamente!» - Dopo lunga ma­­­­­­lat­tia, il 23 maggio si è serenamente spento Emilio Speciale, fi­lo­logo e letterato italiano, allievo di Umberto Eco, autore d'impor­tan­ti saggi e studi, fon­da­tore e di­rettore della Rivista interna­zio­nale di stu­di leopar­dia­ni. Per le edizioni ADL aveva curato il vo­lu­me de­gli atti del convegno Zurigo per Silone. Lascia la moglie, Ta­tia­na Cri­velli, ordi­na­ria di italia­ni­sti­ca, e una folta cerchia di parenti, con­giunti e amici. Le esequie avranno luogo venerdì 26 maggio, al­le ore 11, presso la cappella del cre­ma­torio Nord­heim di Zurigo (Halle II).

Si era specializzato presso la Yale University e aveva fondato la prima collana di Libri Elettronici Italiani (LEI). Era un convinto sostenitore delle grandi possibilità che i nuovi supporti offrivano al libro, vero centro di gravità permanente di ogni sua borgesiana ossessione.

A Emilio Speciale piaceva fare non solo i libri elettronici, ma anche quelli di carta. Il mese scorso aveva mandato in tipografia l'ultimo vo­lume della RISL, la “Rivista internazionale di studi leopardiani”, da lui fondata e diretta. Allo stremo delle forze, era riuscito a concludere quel prezioso lavoro editoriale e parlava con sincero entusiasmo degli au­tori, della bellezza dei loro saggi, ma anche della qualità della carta, della copertina e delle rifiniture.

A Bologna, negli anni Settanta, Speciale era stato tra gli allievi prediletti di Umberto Eco e va da sé che amasse quindi i geniali fumettisti che in quell'epoca bazzicavano intorno al Dams e all'Alma Mater: Andrea Pazienza, Filippo Scòzzari e tutti gli altri.

Amava innovare, conservare, scardinare.

Adorava una certa commedia all'italiana, quella abitata dal conte Raffaello Mascetti, nobile decaduto costretto a risiedere dapprima presso amici, poi in uno scantinato. In trepida attesa del redattore Perozzi, che all'alba, dopo il lavoro, già sente una specie di nostalgia per la giornata di normale irripetibilità, tutta zeppa di “supercazzole” e “zingarate” a venire… Amici miei, grande cinema, grande lascito poe­tico di Pietro Germi e Mario Monicelli.

All'inizio del gennaio scorso, dopo un anno di durissima malattia, Emilio ci aveva scritto: «Questo “andare avanti” comporta un peso psicologico struggente… Anche questa è vita, seppure al dieci per cento, e si va avanti passettino dopo passettino senza farsi illusioni.

Ma se fosse questa la vera essenza della nostra esistenza? Un continuo inganno, una serie di illusioni senza speranza, una fregatura insomma? Ma che fregatura… se penso ad una nuotatina nelle limpide acque di San Vito, una passeggiata nella Michigan Avenue di Chicago o nel Malecon dell'Avana, una chiacchierata con gli amici, un rac­conto del nostro Gianni Celati, una cena come si deve all'agritu­ri­smo Canalotto o da Ciccio Sultano a Ragusa, un disco di Tom Waits, ecc. ecc. ecc. piccole cose che hanno rallegrato i miei giorni; allora dico… andiamo avanti!»

È una delle pagine che Emilio ci inviava periodicamente in posta elettronica per tenerci al corrente della situazione durante "il cam­mino", come lo chiamava lui.

Pochi giorni fa ci ha mandato un Commiato e un libro di poesie intitolato Versi 1975-2017, dedicato a Tatiana:

«In queste ultime settimane ho raccolto in un volumetto dei tentativi di poesia, scritti nel corso di tutta la mia vita, senza alcuna pretesa. Ne ho fatto un libro elettronico pubblicato nell'iBooks Store della Apple. Ne ho preparato anche una versione pdf che vi allego, come ricordo. Se volete leggere i miei versi, fatelo lentamente!»