Dalla Fondazione Diamante di Lugano riceviamo e volentieri segnaliamo
Lugano, Via R.Simen 14 b, Molino Nuovo
Giovedì 26 marzo 2009 – ore 18.30
Via Beltramina 20
libro di Giorgio Passera
Presenterà: Antonio Bolzani
Interverrà l'Autore Il musicista Marco Zappa e la moglie Renata eseguiranno alcune canzoni in sinergia con la serata. Duo di chitarra, bouzouki, flauto, due voci e un pizzico di percussioni. Via Beltramina 20 - Possiamo leggere questo nuovo volumetto di Giorgio Passera (Lugano, 1952) secondo due differenti ma complementari prospettive. Da un lato l’autore si chiede che cosa siano, come funzionino, in base a quali logiche si organizzino i ricordi. Perché ci rimangono in mente particolari (apparentemente) insignificanti della nostra vita, magari a scapito di eventi importanti e decisivi? Altra chiave di lettura: Storia e storie del quartiere luganese di Molino Nuovo tra la fine degli anni ’50 e la prima parte degli anni ’60 dello scorso secolo. Un periodo di grandi cambiamenti, non solo per questa piccola parte di mondo. La campagna cede il passo piano piano alla città che ha bisogno di nuovi spazi, il verde viene confinato sempre di più entro zone limitate, controllate e circoscritte. Come vivevano i ragazzini che frequentavano le elementari in quegli anni? Come era organizzata la scuola, che ruolo aveva la chiesa nella loro esistenza, come giocavano, che cosa leggevano, come parlavano? L’autore ci dà una serie di risposte molto personali, riportando a galla personaggi, luoghi e situazioni che probabilmente non hanno valore oggettivo, storico nel senso tradizionale del termine. Sono memorie magari falsate, ingigantite, delle quali si colorano alcuni particolari e se ne dimenticano altri. Una visione personale, a volte faziosa, avvenimenti filtrati dalla memoria che ha spesso come unico supporto alcuni temi che l’autore ha scritto negli anni delle elementari (1957-1962) e che danno ai vari capitoli una patina di (finta) obiettività.Da queste 100 pagine esce il ritratto di un quartiere in profonda crisi: i mutamenti che cominciavano a farsi invadenti, sono ora (purtroppo) ben visibili in un territorio ormai snaturato e privo di quell’anima che un tempo possedeva. Nostalgia ma anche umorismo, rassegnazione, ma anche gratitudine per aver vissuto un periodo ancora felice e fortunato. Ecco alcune delle caratteristiche delle pagine di questo libretto, un’opera indirizzata a chi ha vissuto quegli anni, a chi li ricorda, ma anche a chi è nato più tardi ed è curioso di sapere e di capire qualche cosa di un quartiere di Lugano che, a ben vedere, potrebbe essere un quartiere di una qualsiasi altra città che ha vissuto gli stessi cambiamenti nel medesimo periodo. (Mario Ferrari)