mercoledì 8 giugno 2011

Fincantieri ritira il piano industriale

Circa mille lavoratori in corteo contro i licenziamenti. Poi l'annuncio dell'ad Giuseppe Bono durante il tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Il progetto prevedeva 2.550 esuberi e la chiusura di alcuni stabilimenti. Al via due tavoli regionali.

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"Il piano presentato nei giorni scorsi non era una novità per nessuno, io sono una persona che si assume le sue responsabilità ma con gli attacchi subiti da tutte le parti, da destra e sinistra, anche la mia forza viene meno. Ritiro il piano e spero che cosi si possano esorcizzare le tensioni". È quanto avrebbe affermato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all'incontro che si è svolto al ministero dello Sviluppo economico. Il progetto prevedeva 2.550 esuberi e la chiusura di alcuni stabilimenti.

Il corteo dei lavoratori giunti nella capitale da tutta Italia, fermo vicino l'arco di Costantino, ha accolto la notizia con applausi e grida. "È un primo risultato, la battaglia continua", ha detto ai manifestanti il segretario generale della Fiom di Genova, Franco Grondona. E, rivolto allo schieramento di polizia che ha impedito alla manifestazione di arrivare al Colosseo, ha aggiunto: "Saluto e ringrazio anche le forze dell'ordine che volevano farci il trappolone...".

Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al termine del tavolo con azienda e sindacati, ha annunciato che ora verranno aperti due tavoli regionali, uno ligure e uno campano. "Il governo ha preso atto e apprezzato la decisione della Fincantieri. Nei prossimi mesi, con i tavoli si potranno trovare soluzioni compatibili con livelli occupazionali adeguati".